E’ la coppa di Rino Gattuso, un uomo umile che in sei mesi alla guida del Napoli, ha vinto già più di Sarri in 3 anni.
Rino Gattuso, detto “ringhio” una carriera da calciatore, sempre pronto a ringhiare sugli avversari, fa dell’umiltà la base della sua vita. Dopo aver concluso la sua carriera da calciatore, inizia una nuova avventura quella da allenatore, lunga è la trafila per arrivare ad allenare grandi squadre. Dall’11 dicembre 2019 è la guida tecnica del calcio Napoli, Rino prende il posto del suo maestro e amico Carlo Ancelotti ereditando una squadra a pezzi, con pochissima autostima e lontana dagli obiettivi stagionali. Dopo una partenza a singhiozzo, mister Gattuso riesce a ricompattare il gruppo, ricominciando una preparazione atletica come se fosse l’inizio di campionato, parla ad ogni singolo calciatore spiegando le sue ambizioni per il gruppo, trasferendo la sua grinta e la sua idea di calcio. Pian piano si iniziano a rivedere anche i risultati positivi, poi il covid-19 ferma tutto. In questi mesi ogni tesserato della ssc Napoli ha fatto la sua parte, per la ripartenza Rino non vuole passi indietro, ma è costretto ad affrontare una perdita gravissima, non si parla di calcio, di un gioco, ma della vita privata, infatti la famiglia Gattuso perde l’amata Francesca, sorella di Rino, un lutto che è indescrivibile che ti toglie il fiato e ti lascia un vuoto incolmabile.
Prima partita, per la ripartenza del calcio, con l’Inter di Conte, Rino visibilmente commosso dopo aver mandato un bacio al cielo per la sorella prematuramente scomparsa, volge la sua attenzione alla partita, la squadra nerazzurra viene contenuta ed eliminata al San Paolo, poi la finale di Coppa Italia tre giorni dopo contro la nemica sportiva di sempre, la Juventus di mister Sarri costruita per vincere il triplete. Rino e i suoi ragazzi portano a casa la coppa, togliendo alla Juventus e a Sarri la possibilità di conquistare, dopo tanti anni che ci provano, il triplete. Già con questo titolo, mister Gattuso supera il suo predecessore Ancelotti e anche colui che aveva lasciato il Napoli dopo tre anni incredibili dove la squadra azzurra era esaltata per il bel calcio che esprimeva, entrambi senza conquistare alcun titolo. Nei festeggiamenti di ieri sera, l’umiltà di Rino viene ancora fuori, raggruppa squadra e presidente, riferendo parole a quest’ultimo per i suoi ragazzi, infatti se anche restano segrete, a causa dell’assenza di audio in quel momento, dalla risposta di Aurelio De Laurentiis si evince che sia un argomento legato alle multe, lo fa capire la frase “se no vi do i soldi”, poi Rino riprende la parola e rivolge il suo pensiero alla squadra, “avete dimostrato professionalità, carattere, senso di appartenenza, c’è gente che è in scadenza che sta piangendo”, poi continua con un “siete forti”, spostando l’attenzione sulle partite di campionato e di Champions che restano da disputare. Insomma un Gattuso che è riuscito a conquistare la squadra il presidente ed i tifosi, nell’attesa che un uomo umile del sud porti il Napoli a grandi traguardi.
Fotografo e videografo, giornalista pubblicista, ha collaborato alla realizzazione di alcuni servizi di inchiesta per il programma televisivo “Le Iene”, ha condotto la trasmissione televisiva “Zona Napoli” in diretta su “Stereo 5 tv” ed è opinionista per vari programmi televisivi e radiofonici.