I dieci volumi “partenopei” da comprare e mettere sotto l’albero
Sarà un Natale un po’ diverso: niente viaggi, niente balli, niente amici, niente occasioni di svago e festeggiamenti intimi, solo in famiglia. Un Natale all’insegna dell’essenziale nelle case e per le vie. Per fortuna ci sono i libri, una merce preziosa e il regalo perfetto per tenerci e offrire compagnia in queste feste al tempo della pandemia. Ed ecco allora una scelta di titoli, dieci consigli per gli ultimi acquisti tra le opere più recenti degli autori partenopei.
“Fiori” di Maurizio de Giovanni (Einaudi stile libero) – Il nuovo romanzo, il decimo, del ciclo dei Bastardi di Pizzofalcone: è una splendida mattina di primavera a Napoli, con nell’aria il profumo del mare mescolato a quello dei fiori. Un giorno perfetto sconvolto dalla morte di Savio, proprietario di uno storico chiosco dei fiori, un anziano amato da tutti nel quartiere. Un caso difficile per i Bastardi da cui, forse, dipendono anche le sorti del commissariato. “L’aquilotto insanguinato – Vita avventura e morte di Corradino, l’ultimo rampollo degli Svevi” di Lino Zaccaria (Graus) – Una ricostruzione completa, frutto di un minuzioso lavoro dell’autore che per anni ha scavato alla ricerca di tutto quello che poteva contribuire a far luce sulla tragedia dell’ultimo esponente della gloriosa dinastia degli Hohenstaufen. Da non perdere per gli appassionati di storia. “Via Gemito” di Domenico Starnone (Einaudi) – Nuova edizione per un capolavoro della letteratura italiana: vincitore del premio Strega nel 2001, un romanzo in parte autobiografico che narra la storia di Federì, un artista, un uomo che se non avesse avuto una famiglia sarebbe diventato un grande pittore, ma è costretto invece a fare il ferroviere, e al mondo non potrà mai perdonare il destino scelto per lui. E sfoga allora la sua frustrazione con la moglie, soffocata anche lei nel ruolo di sarta e madre, e con i figli. “Napoli Super Modern” (Quodlibet) – Per gli appassionati di architettura un bel librone illustrato curato dall’archistar franco-partenopea Umberto Napolitano a nome dello studio Lan (Local Architecture Network), che si propone di dare una lettura complessa della ricca e stratificata architettura del capoluogo campano a cavallo tra gli anni Trenta e Sessanta del Novecento. “La donna degli alberi” di Lorenzo Marone (Feltrinelli) – Un racconto in prima persona di una donna sola, inquieta, che non vuole più restare dove non c’è amore. Ha lasciato la città, nella quale tutto è frenetico e in vendita, ed è tornata nella vecchia baita dell’infanzia, sul Monte, dove viveva con i genitori. Qui comincerà la sua rinascita. “Amici perduti” di Pier Luigi Razzano (Edizioni San Gennaro) – Una storia di amicizia e destino, protagonisti Antonio ed Enzo, due ragazzi cresciuti negli anni del dopoguerra tra le strade del Rione Sanità. Separati per oltre vent’anni si ritrovano quasi per caso nel 1981: l’uno è divenuto un oculista tra i più affermati in città, l’altro, un artigiano che ha ereditato l’attività paterna di pellettiere. Tra silenzi e attese l’universo remoto e perduto della loro infanzia tornerà pian piano a galla. “I valori che contano” di Diego De Silva (Einaudi) – È tornato in libreria anche Vincenzo Malinconico, l’avvocato d’insuccesso più amato dagli italiani, nell’ultimo capitolo della saga che lo vede protagonista. Ed eccolo con nuovo esilarante socio, una nuova riluttante fidanzata, e con i suoi soliti pensieri inconcludenti, alle prese con una nuova causa che sembra già pronto a perdere e con una “bomba” inaspettata: la malattia che irrompe nella sua vita… “Una lingua gentile. Storia e grafia del napoletano” di Nicola De Blasi e Francesco Montuori (Cronopio) – Un prontuario ortografico che presenta un dispositivo di regole, ben definite ma anche elastiche, utili come strumento di riferimento facilmente adattabile ad altri dialetti della Campania, ma anche un racconto sulle parole della lingua napoletana. Un volume imperdibile per il napoletano doc. “Inferno 1860. Un noir napoletano” di Marco Lapegna (Rogiosi editore) – Mentre Garibaldi con il suo esercito di volontari risale la penisola l’ispettore di primo rango della polizia borbonica Gaetano Casagrande indaga su un delicato caso di duplice omicidio. Intrecciando l’indagine poliziesca con gli eventi storici realmente accaduti, l’autore racconta la vita quotidiana di Napoli nei quattro mesi decisivi nel processo di unificazione dell’Italia. “Le 24 ballate della fortuna” di Carlo Nicotera (Iemme edizioni) – Un viaggio indietro nel tempo e nello spazio, allontanano il dolore, il dispiacere, la “malimma”. Ventiquattro ballate per comprendere come i segni, siano essi favorevoli oppure ostili, e capire il senso primario ed essenziale della vita e delle scelte che vanno fatte per non lasciarsi travolgere dalla malinconia di vivere.