Gollini 7
Più volte chiamato in causa, soprattutto nel primo tempo, dimostra grande sicurezza. Se è disposto a fare il secondo può essere la soluzione già trovata per la prossima stagione. Un portiere di completo affidamento.
Di Lorenzo 7
Ha energie infinite. Svaria non solo sulla sua fascia, ma si trova sempre nelle occasioni importanti, anche in fase di attacco. Un gladiatore che sa accoppiare alla forza fisica anche il carisma del leader.
Ostigard 6
All’inizio come se fosse sbadato. Un paio di incertezze che creano anche grattacapi alla squadra. Poi prende le misure a Jovic che è avversario scorbutico e si integra nei meccanismi difensivi. Una ripresa perfetta che gli consente di meritare la sufficienza
Kim 6,5
Il solito. Straordinario negli anticipi, di fronte alle folate improvvise dei viola capisce che non è il caso di azzardi e se ne rimane tranquillo e concentrato a presidio della difesa. Decisivo almeno in un paio di occasioni.
Olivera 6,5
Duncan gli toglie tranquillità. Ma non si fa irretire. Prestazione soprattutto di quantità. Corre come un dannato, alla fine è stremato, ma è positivo sia in fase di contenimento che di proiezione offensiva. Da un suo assist poteva scaturire il gol del raddoppio. Tornerà utile al Napoli nei prossimi anni.
Anguissa 6
Non ha una posizione precisa, svaria per tutto il campo e se la cava benissimo nell’interdizione. Un po’ meno incisivo quando, sui capovolgimenti di fronte, in un paio di occasioni potrebbe anche andare in gol. Ma la precisione nel tiro non è il suo forte.
Demme 5
Un fantasma. Immalinconito dalla lunghissima permanenza in panchina non entra mai in gioco. Come se fosse impaurito, quando tocca pallone in genere lo scarica all’indietro. E raramente sfrutta la sua arma migliore, l’interdizione. Farà bene a cambiare aria. Peccato perché nelle stagioni precedenti è stato utile. Ma con Spalletti non è mai scoppiato il feeling.
Elmas 5,5
Niente da fare, per la prima mezz’ora inesistente sulla fascia. Poi Spalletti se ne accorge e passa dal 4-4-2 al 4-2-3-1. Elmas, con Raspadori più vicino, mostra allora qualche sprazzo. Ma è chiaro che se lo si continua a d utilizzare come jolly tuttofare lo si snatura. Un peccato, perché ha qualità notevoli. Nella ripresa passa sulla corsia di destra, ma la musica non cambia.
Lobotka 7
Entra nel secondo tempo e accende la luce. Si procura il primo penalty e comincia ad impostare il gioco alla sua maniera. Come ha fatto per tutto il campionato. Un giocatore imprescindibile.
Lozano 5
Fumoso, persino incapace di saltare l’uomo, una sua specialità. S’è perso l’indiavolato esterno che a Napoli ha avuto una sola stagione spumeggiante, con Gattuso. Dalle sue parti Terzic deve averlo soppesato e s’è permesso per tutto il primo tempo frequenti scorribande che hanno finito per mettere in difficoltà anche Di Lorenzo. Infortunato lascia allo scadere del primo tempo.
Osimhen 7
Un trascinatore, l’uomo squadra, il vero autentico match winner. Una spina costante per i difensori avversari che hanno tentato di limitarlo contendendolo spesso in tre. Dopo aver sbagliato il primo rigore non s’è tirato indietro sul secondo, con grande coraggio.
Raspadori 5
Un’altra prova sotto tono. Mai pericoloso come seconda punta, meglio quando il Napoli sorregge a tre Osimhen. Ma tranne che in una circostanza, è come se fosse avulso dal gioco della squadra. Da valutare con attenzione il suo ruolo nel futuro del Napoli.
Kwarastkelia 7
Sembra il Kwara del girone di andata. Rinato. Almeno quattro cinque spunti esaltanti, compreso quello che provoca il rigore decisivo.