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La missione del nuovo sindaco

Tutti i compiti di Manfredi per riparare dieci anni di guasti

Come sempre accade quando ci si appresta a scrivere un articolo affiora la necessità di riordinare preliminarmente le idee, prima di passare a “mettere penna su carta”. Ma mai come in questa circostanza l’adempimento preliminare è risultato improbo.
Ci riferiamo al tentativo di valutare con un’analisi dettagliata e complessiva l’immane compito che spetta al nuovo sindaco di Napoli, Manfredi.
Il poveretto sembra animato da tanta buona volontà. Ma basterà per ridare slancio ad una città tramortita da dieci lunghissimi anni di gestione-de Magistris? E peraltro dovrà tentare l’impresa partendo da un buco economico spaventoso. Il che rende tutto più arduo.

In ogni caso, nonostante lo scetticismo, proviamo a fare il punto sui singoli disastri, nella speranza che Manfredi, leggendolo, non alzi subito bandiera bianca.
La difficoltà della disamina è confermata anche dalla considerazione che si è rivelato complesso persino individuare le priorità.
Partiamo quindi, a caso, dal problema dei trasporti. A Napoli in pratica, è stato abolito il trasporto su gomma. Per nove anni abbiamo assistito alla sistematica cancellazione di tratte, alcune zone non sono state più servite. Nell’ultimo anno è comparso qualche bus nuovo, troppo pochi per assicurare agli utenti un minimo di certezza sulla fruibilità del servizio.
Lo scandalo più evidente è però quello della metro. Oggi un convoglio passa mediamente ogni 15 minuti (che mortificazione pensando ai turisti, abituati ai due minuti di Milano e ai tre di Roma, per non parlare di Londra e di Parigi!), ma ci sono corse per le quali bisogna aspettarne 25. I treni in servizio sono ridotti solo a sette. Ne sono stati acquistati altri venti, di cui sette già consegnati dai costruttori spagnoli. A luglio scorso era stato programmato il collaudo definitivo alla presenza di tecnici del Ministero. Pronti via, il treno parte e poco dopo si incendia. Da allora il silenzio più assoluto. I treni nuovi sono bloccati in deposito. Chissà se mai entreranno in servizio.
Un capitolo a parte meriterebbe il degrado in cui versano le stazioni, anche le più belle. Molte all’esterno deturpate dai writers. La fermata di Girolamo Santacroce è chiusa da due anni (Nino Simeone ne ha fatto, inascoltato, quasi una battaglia personale). Pare, ma non si sa ufficialmente, per infiltrazioni d’acqua.
I controlli sono aboliti. In molte stazioni, Salvator Rosa e quelle di fine percorso, entra chi vuole, i varchi sono aperti. I “portoghesi” fanno festa, alla faccia delle difficoltà finanziarie dell’Anm.
Parlavamo dei controlli. Un capitolo delicato che investe i Vigili urbani. Controlli zero, è difficile vederli in strada come accade in tutte le altre grandi città d’Italia. E così godono i parcheggiatori in seconda fila seriali, mentre tutti coloro che ignorano il codice della strada, invadono sensi di marcia contrari e corsie preferenziali. Ormai è pratica costante che i motorini sfreccino veloci sui marciapiedi. Il sorpasso a destra in curva per loro è una norma del codice aramaico. Non sanno nemmeno che esiste e che prevede il ritiro della patente. Vi è mai capitato di vedere un vigile che l’abbia contestata? Il caos nella circolazione fa apparire Napoli molto vicina a Nuova Delhi, dove non esistono regole ed ognuno va per i fatti suoi.

E che dire dei parcheggiatori abusivi. Hanno occupato tutta Napoli, se la sono divise a zona. Una vergogna che squalifica l’intera città. Luigi de Magistris non ha mai accennato ad una sia pur timida azione di repressione. La legge è ancora debole, ma con i daspo continuati (che appunto l’ex sindaco non ha mai applicato) una certa deterrenza la si potrebbe ottenere. Per Manfredi sarà questo uno degli impegni più gravosi. È una piaga difficile da sanare, ma comporta anche pesanti perdite al Comune visto che ormai le strisce blu non le paga più nessuno.
Il cahier de doléance potrebbe continuare all’infinito. Non la finiremmo più. Cerchiamo quindi di sintetizzare: strade dissestate, buche ovunque, manutenzione inesistente. Il “lungomare liberato” dal lunedì al giovedì presenta uno spettacolo penoso di abbandono. Perché non limitare il divieto di circolazione al solo fine settimana? Sembra che Manfredi ci abbia fatto un pensierino. Speriamo bene.
Capitolo ville e parchi urbani. Il trionfo dell’abbandono. Valga per tutte la Villa Comunale. Era un gioiello (nonostante le guglie di Mendini), è ridotta ad una sorta di letamaio. E poi ancora il degrado del Centro direzionale, dove le scale mobili non funzionano, c’è sporcizia dappertutto, incuria, vecchiume. I clochard sono ancora una penosa presenza davanti alla stazione di piazza Garibaldi. Li avevano allontanati con l’apertura dell’Hall food. Sono tornati puntuali. Il sindaco dovrà trovare loro una sistemazione al coperto dignitosa ed eliminare questo triste spettacolo che matura peraltro in un luogo di accoglienza per quanti arrivano in città.

Un altro intervento urgente riguarda il cimitero. Tombe scoperte, manutenzione del verde inefficiente, auto private che vi entrano bellamente creando all’interno blocchi di traffico, soprattutto di domenica. E poi ancora pesanti limiti nella gestione dell’illuminazione delle tombe, il tutto scaturito da un’iniziativa di de Magistris che ha silurato la precedente società di gestione, con la quale, invece, funzionava tutto perfettamente. Ma è l’intero ambiente che andrà passato al setaccio perché si avverte la presenza di una mano estranea al pubblico che governa e impone tutti i traffici che ancor oggi allignano sui nostri morti. Uno scandalo.
Dovrà poi Manfredi inserirsi con autorità nella questione Bagnoli e far sentire la voce del Comune. Nella speranza che contribuisca a risolverla e soprattutto che magari dia un aiuto di idee per eliminare alcuni sconci del progetto e convincere Villari e Silvestrini che quel mostro costruito in parte sulla spiaggia che è Città della Scienza non ha alcuna ragione di continuare ad esistere in riva al mare, in una location destinata per natura a ben altri scopi. E che dire poi dei lavori infiniti della Galleria della Vittoria e di tutti gli altri lavori iniziati e mai terminati?
Poche parole solo sui rifiuti. De Magistris crede di aver risolto il problema mandando la nostra spazzatura in Germania, in Olanda e in alcune regioni italiane generose E giacché ci siamo voleva prendersi anche la spazzatura di Roma. Questo scherzetto costa a noi napoletani 200 euro a tonnellata. Un assurdo. Sindaco, intervenga immediatamente. E dulcis in fundo le periferie. È dai tempi di Bassolino che sperano in un intervento che le riporti alla dignità urbana. Manfredi ora sa tutto. Auguri.

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