Subì l’amputazione di una gamba dopo un incidente, ma adesso avrà l’arto artificiale dall’ASL Napoli 1 che potrà utilizzare anche per praticare sport. È la storia della piccola Angela, bambina che non ha più la gamba destra a causa dell’amputazione in seguito al crollo di un’insegna di marmo di un locale a Posillipo che l’ha colpita mentre era con i genitori ad una prima comunione, ma che grazie ad una stretta collaborazione e solidarietà tra privato e pubblico, non dovrà rinunciare alla sua passione per il ballo. A rimetterla in piedi è stato il Cavalier Salvio Zungri, titolare dell’Ortopedia Meridionale di via Santa Maria di Costantinopoli a Napoli, che ha anche già messo a disposizione il primo ausilio meccanico per la bambina. E noi lo abbiamo intervistato per conoscere qualche dettaglio in più sull’intervento di recupero della piccola Angela.
Buongiorno Dottor Salvio Zungri. Lei, decano della Tecnica Ortopedica in questa Regione, ha seguito fin dall’amputazione il progetto riabilitativo di Angela. Ci vuole raccontare questa esperienza?
“Si ho avuto il piacere di conoscere Angela, la mamma e la famiglia, e li ho personalmente seguiti nel doloroso percorso che dovevano affrontare, cosi come abitualmente faccio da 42 anni.. Una disgrazia che ha toccato il cuore anche di tutti noi dell’Ortopedia Meridionale. Una bimba vivace, nel pieno della sua spensierata infanzia, fatta di giochi, tanti amici ed una forte passione, la danza; ed all’improvviso si è trovata in ospedale a subire un intervento di amputazione della gamba, una vera e propria tragedia”.
Sappiamo che Angela ha subito numerosi interventi chirurgici.
“Non conosco nel particolare i dettagli tecnici dei tanti interventi operatori, eseguiti da grandi professionisti della nostra città, ma molto bene i problemi che dovevamo affrontare per mettere la piccola al più presto nelle migliori condizioni di vivere una vita “normale” “.
Quale è stato l’approccio ortesico?
“Innanzitutto le abbiamo costruito una sedia a rotelle, leggerissima (meno di 7 kg), per permetterle di lasciare il letto e tornare a vivere il mondo esterno. Ricordo ancora, benissimo, quando con la Dssa Vanna, mia collaboratrice, la portammo in ospedale al Santobono, Il suo piccolo volto si aprì in un enorme sorriso e fu impaziente di salirci sopra e poter raggiungere in autonomia gli altri bimbi ricoverati, che nel frattempo erano diventati amici. Finalmente il suo primo sorriso dopo tanto tempo!”.
Era necessario metterla in condizioni di poter camminare. Ci sono state difficoltà?
“Certamente. Ci siamo trovati ad affrontare a causa dei numerosi indispensabili interventi chirurgici una flessione dell’anca e del ginocchio. Abbiamo quindi costruito, in collaborazione con la 3DR (nelle persone dell’Ing. Onofrio e del Dr. Andrea Zungri), un tutore in materiale termoplastico con stampa additiva (meglio conosciuta come stampante 3D). L’ortesi, ancorata all’anca, alla coscia ed al ginocchio tramite cerniere regolabili, le permetteva di mantenere la gamba in asse e di poter essere regolata periodicamente in base ai successi che si raggiungevano durante il lungo percorso fisioterapico”.
Ricorda il momento della consegna della protesi ad Angela?
“Difficilissimo dimenticare quei momenti emozionanti. Angela, finalmente, grazie al grande aiuto dei genitori sempre presenti durante questo lungo percorso, fisico e psicologico, e quella dei miei tecnici, era pronta a mettere la protesi temporanea. Un desiderio di Angela: che fosse rosa glitterata. Dovetti allora chiedere aiuto agli amici Ing DeSantis e Gloria esperti in materiali che ci procurarono dei polimeri iridescenti di colore fucsia in grado di riflettere la luce. Finalmente la protesi era pronta e con l’aiuto della Dott.ssa Francesca Zungri, l’abbiamo applicata ad Angela. Che emozione vederla muovere i suoi primi passi nella nostra Ortopedia!”.
Come vede il processo tecnologico delle protesi?
“Non molto bene. La tecnologia fortunatamente fa passi da gigante ed il nostro reparto di ricerca e sviluppo non è da meno. Abbiamo infatti sul mercato componenti di ultimissima generazione. Purtroppo questI componenti possono essere acquistatI solo da privati e non sono rimborsati dal Servizio Sanitario Nazionale, poiché siamo costretti a lavorare con un Nomenclatore Tariffario Nazionale datato 1999, fermo da allora sia per tariffe che per tecnologia da utilizzare. Nel 2017 con i nuovi Lea sono state previste alcune tecnologie più aggiornate (anche se oramai anche esse sono sorpassate) ma per problemi burocratici non sono mai passati al vaglio della quantificazione dei prezzi per cui a tutti gli effetti con il SSN siamo fermi a 24 anni fa”.
Allora Angela non potrà ritornare a ballare ?
“I sogni dei bambini vanno realizzati ed abbiamo dichiarato la disponibilità a fornire gratuitamente tutta la componentistica tecnologica non riconosciuta dal Servizio Sanitario Nazionale che avrebbe aiutato Angela a ritornare a ballare, correre ed a fare tutto ciò che fanno i bimbi della sua età”.
Qual è il percorso burocratico da seguire per l’autorizzazione almeno della componentistica “standard”?
“C’è tantissima burocrazia! Pensi che per ricevere una protesi standard (componentistica del 1999) è necessario che il paziente o un suo delegato faccia 12 differenti passaggi in differenti uffici. Fortunatamente il Direttore Generale della Asl Napoli 1 Ing Ciro Verdoliva ha permesso che alcuni di questi passaggi vengano fatti adoperando la posta elettronica, scendendo così a 9, ma sono ancora moltissimi”.
Il suo sogno ?
“Una Regione con un processo autorizzativo delle prestazioni protesiche più snello e virtuoso, ed un Nomenclatore Tariffario aggiornato alle nuove tecnologie”.