Home Cronaca di Napoli e provincia Coronavirus: al Cotugno in fila per tampone, sputa contro sanitari

Coronavirus: al Cotugno in fila per tampone, sputa contro sanitari

Un medico e un infermiere sono stati aggrediti ieri sera nell’ospedale Cotugno di Napoli come riporta l’ansa da una persona con sintomi febbrili che era in attesa di fare il tampone: spazientito dall’attesa l’uomo è andato in escandescenza e, dopo essersi tolto la mascherina ha sputato addosso a una dottoressa e a un infermiere che stavano cercando di riportarlo alla calma. I due sanitari sono stati messi in quarantena e il locale dove è avvenuto l’episodio è stato evacuato e sottoposto a sanificazione. “I delinquenti come quello che ha sputato addosso ai medici obbligandoli alla quarantena vanno trattati come tali. Questo soggetto andrebbe arrestato e messo subito in isolamento. Ho chiesto al Questore di prevedere un presidio fisso delle forze dell’ordine al Cotugno” dichiara il consigliere regionale dei Verdi e membro della commissione Sanità Francesco Emilio Borrelli. “Giustamente come afferma il direttore generale dell’ospedale Cotugno di Napoli Maurizio Di Mauro sputare addosso a una persona quando si hanno, in un momento come questo, sintomatologie e febbre, equivale a sparare. Io credo sia anche peggio. Infatti sparare contro una persona è mettere in pericolo una sola persona, sputare contro un medico ed un infermiere in momento come questo e in un ospedale come il Cotugno è come sparare contro più persone, perché quel medico e quel infermiere se avessero lavorato potevano salvare molte altre persone. Questo criminale va incriminato con accuse pesantissime. Al personale del Cotugno va la nostra massima solidarietà però non possiamo permetterci che criminali, delinquenti, incivili e gente fuori di testa che si sta presentando in modo sempre più frequente al presidio ospedaliero per farsi fare i tamponi possa mettere a repentaglio la loro azione sopratutto in un momento come quello attuale” conclude Borrelli.

Previous articlePossiamo farcela anche questa volta
Next articleCoronavirus: non dimentichiamo chi è solo, vicini a chi ha bisogno