Quattro mesi di Antonio Conte alla guida di un Napoli da ricostruire dopo un’annata horror.
di Vincenzo Aiello
Quattro mesi di Antonio Conte alla guida di un Napoli da ricostruire dopo un’annata horror. Possiamo trarre i primi bilanci dopo la partita con la Lazio ha palesato luci ed
ombre. In primis la fase difensiva della compagine partenopea è stata ricostruita attorno ad Alessandro Buongiorno ed il centrocampo e le ali che tornano fanno il resto.
Manca però un difensore di riserva che sia all’ altezza dei titolari. Rafa Marin lo si è visto poco, Juan Jesus è al passo d’addio. Il centrocampo dà garanzie anche nelle riserve. Il vero problema del Napoli in questa particolare temperie è la mancanza di valide soluzioni offensive. Spesso, quando si giunge sugli esterni o ai 18 metri, non si riesce ad entrare in area facendo male. E quando
McTominay rifiata si ha un’impressione di impotenza offensiva. Lukaku infatti pur avendo acquisito una condizione atletica buona per favorire il suo gioco di sponda sembra – per ora – avere perso la sua capacità di dare profondità – soprattutto in contropiede – alla sua azione offensiva.
Il Napoli dopo il ko interno frutto anche di circostanze fortuite contro un’ottima Lazio dalle molti fonti di gioco e dal rooster profondo deve ripartire da queste certezze cercando di lavorare soprattutto sulle soluzioni di gioco offensive. Ma senza un mercato
mirato di qualità – leggi, almeno: un difensore, un esterno basso-, anche l’Europa dei grandi potrebbe essere per quest’anno una chimera mancata che avvelenerebbe l’ambiente ed il bilancio.