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Napoli, la Champions non aspetta

I continui passi falsi degli azzurri allontanano l’obiettivo del quarto posto. Serve continuità nei risultati

Nemmeno il tempo di assaporare la gioia della vittoria contro la Juve, che il Napoli ripiomba nell’oblio. Questa sera la tecnica: “aspettiamo l’episodio fortunato” non ha dato i frutti sperati. Le assenze ci sono, evidente, ma è anche evidente che al Napoli manchi tanto altro. Il piano difensivo di Gattuso si dissolve in due minuti, centoventi secondi a cavallo tra il diciannovesimo ed il ventunesimo del primo. Ventuno minuti è durata la pseudo partita del Napoli, ventuno minuti di nulla, nei quali gli azzurri riescono nell’impresa di far segnare due volte il Granada (reti di Herrera e Kenedy), ma il “dramma” e ciò che accade nei settanta minuti successivi. Nulla, esattamente nulla. La squadra di Gattuso con un possesso palla al passo del gambero (con passaggio illuminate all’indietro) dà l’impressione di gestire bene il risultato (2-0 per i padroni di casa) e la prima conclusione, se così possiamo definirla, nello specchio della porta arriva all’86’ con l’impalpabile Osimhen.

Poco, decisamente poco, maledettamente poco. Tra sette giorni, nella agra di ritorno, se il Napoli scenderà in campo con la concentrazione, la voglia ed i dettami tattici mostrati questa sera non ci sarà storia, servirà ben altro piglio per tentare l’impresa. Ma il calcio di questi tempi per quanto stressante riesce sempre a donarti l’altra possibilità. La possibilità, si chiama Atalanta.
Ancora tu? Ma non dovevamo vederci più? Quello di domenica, ore 18:00, è l’atto ultimo della saga stagionale tra Napoli ed Atalanta. La sfida che, usando il gergo dei ragazzini che giocavano a pallone in strada, determinerà il più forte. Nei tre precedenti stagionali, tra Campionato e Coppa Italia regna l’equilibrio, una vittoria per parte ed un pareggio. Ma quello di domenica è uno scontro che può valere, forse molto di più della semifinale di Coppa che ha visto i bergamaschi trionfare. Il quarto posto, ultimo utile per la qualificazione alla Champions, è lì a portata di mano e sia il Napoli che l’Atalanta riescono quasi a toccare la maglia di chi li precede, in questo caso la Juventus. La gara d’andata, disputatasi lo scorso ottobre vide il Napoli di Gattuso maramaldeggiare contro Gasperini ed i suoi, infliggendo alla Dea la sconfitta più pesante dell’intero campionato, un 4-1 senza repliche. Ma ciò che è stato conta poco, ed in quella fase della stagione era tutt’atro Napoli.
Il Napoli che arriva alla sfida, probabilmente, spartiacque della stagione è un Napoli rabberciato dalle tante, troppe assenze – Gattuso avrà gli uomini contati – ed ovviamente stanco per le fatiche che la trasferta di Granada si porta con sé. I padroni di casa, invece, arrivano alla sfida con una settimana tipica di lavoro, certo, Gasperini, eccetto Hateboer, avrà tutti gli uomini a sua disposizione. È chiaro, però, che le scelte del tecnico piemontese, terranno conto della gara che attende la propria squadra mercoledì prossimo, quando a Bergamo atterrerà il Real Madrid per la gara degli ottavi di finale di Champions. Bergamo, storicamente è sempre stato un campo avaro di soddisfazione per il Napoli, salvo il biennio dal 2017/2019 con gli azzurri vittoriosi in entrambe le occasioni.

Al Napoli, con ogni probabilità, toccherà una gara di rimessa, tutta cuore sofferenza e ripartenze. L’atalanta gioca, ed ormai è un fatto risaputo, uno contro uno, uomo contro uomo e fa del gioco sulle fasce dove agiranno con ogni probabilità, Gosens e Sutalo, l’arma più pericolosa. Bisognerà capire chi tra Ilicic, Pessina, Muriel, Zapata e Malinovsky, il Gasp decida di mettere in campo dal primo minuto. Ognuno di questi profili ha una caratteristica ben definita, ognuno ha una particolarità, ciò che li rende maledettamente unici è la pericolosità, ed il Napoli giusto dieci giorni fa – con la doppietta di Pessina – ne sa qualcosa. Importante, per non dire fondamentale sarà, da parte degli uomini di Gattuso, l’approccio alla gara, l’Atalanta che in apparenza sembra non aver difetti, in realtà ne ha eccome. È una squadra che lascia spazio e fa giocare, bisogna colpirla con astuzia, perché uno dei difetti palesati in questa stagione, è che preso uno “schiaffo” difficilmente riesce a reagire (come dimostrano nell’ultimo mese la sconfitta con la Lazio ed il rocambolesco pareggio col Toro). Importante, se non fondamentale, sarà la capacità degli avanti (Insigne, Politano ed Osimhen gli ultimi rimasti) nel fare male subito, alla prima occasione.
La Champions non aspetta nessuno e chi tra i neroazzurri e gli azzurri, vorrà coltivare la speranza di raggiungerla non può commettere un passo falso proprio in questo momento della stagione.

 

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