Ancora nel degrado dopo 12 anni di lavori. Appello di Pariante al nuovo cardinale
Le ombre che gravavano sulla chiesetta di Santa Maria di Portosalvo rischiano di rivelarsi una triste realtà. Dopo dodici anni di lavori, l’esterno del tempio appare nel più triste degrado. Mercoledì scorso è scesa in campo la II Municipalità per un “sit in” al fianco del Comitato Portosalvo guidato da Antonio Pariante e delle altre associazioni che seguono la tormentata vicenda. Inoltrate ufficialmente le richieste, a tutti gli enti preposti, per poter visitare l’interno della chiesa. Il 31 dicembre è scaduto il contratto con la ditta che gestiva l’appalto per la pubblicità collegata ai ponteggi del cantiere e che avrebbe dovuto garantire, con parte dei proventi, il restauro e la messa in sicurezza. Ora la Sovrintendenza ha chiesto di smontare tutto, il che sarà fatto… E c’è il rischio di trovarsi di fronte ad una brutta sorpresa.
Sono trascorsi quasi vent’anni da quando il comitato che porta il nome della chiesa denunciò per la prima volta il degrado in cui versava questo gioiellino del Cinquecento, a due passi dal Porto, ch’era nel più totale abbandono e afflitto da problemi strutturali. Poi fu aperto il cantiere. Nel 2015 la Curia si affidò a una società che gestiva la raccolta pubblicitaria (per far finanziare il recupero del monumento con parte dei ricavi). Una posizione strategica, quanto a visibilità – tra via Marina, via Cristoforo Colombo e via De Gasperi – con un transito di almeno 200mila veicoli al giorno.
Incassi, assicurati. Ma il cantiere languiva.
Nell’estate 2019 poi ombre sulla ditta che gestiva l’appalto, che fu coinvolta in una indagine per infiltrazioni camorristiche e poi sottoposta a custodia giudiziaria, il che potrebbe anche avere in parte inciso sull’andamento dei lavori. Fatto sta che il monumento appare tuttora in condizioni pietose, con le facciate – che si intravedono attraverso i teli logori e stracciati – rovinate, e tutt’intorno sporcizia e materiali di scarto. Inoltre c’è un avvallamento che potrebbe segnalare infiltrazioni o problemi di carattere statico, come ha notato il consigliere municipale Pino De Stasio che, con il presidente Francesco Chirico e il presidente della commissione trasparenza Lorenzo Iorio, sollecitano Curia e Sovrintendenza a fare chiarezza spiegando anche quali saranno gli step per i prossimi mesi. C’era anche Rosanna Laudanno. Sono intervenute, tra gli altri, la consigliera regionale Marì Muscarà del Movimento Cinque Stelle; Anna Fava e Alessandra Caputi in rappresentanza di “Italia Nostra” e di “Set”. “L’ultima volta che abbiamo potuto visitare l’interno della chiesa”, spiega Antonio Pariante, “è stata tre anni fa ed era un cantiere in corso… Il giornalista Luca Marconi del Corriere del Mezzogiorno entrò col Comitato Portosalvo e documentò tutto”. Ma adesso è da tempo che non si vede un operaio e la struttura appare in condizioni desolanti.
I lavori invece sarebbero praticamente conclusi, secondo padre Salvatore Fratellanza che da soli tre anni guida le confraternite napoletane (tra cui quella di Santa Maria della Misericordia da cui dipende Portosalvo) e che già altre volte aveva annunciato la riapertura. “La parte interna è quasi completa, siamo dovuti intervenire solo sul consolidamento di alcuni blocchi della facciata principale”, ha dichiarato ad Oscar De Simone del Mattino. “Anche la vernice è stata scelta, in accordo con la Sovrintendenza, e si attendono una quindicina di giorni di tempo favorevole per poterla stendere”, ha aggiunto. Speriamo che sia così, insomma che la chiesa riapra (e che non appaia nelle stesse condizioni in cui era stata lasciata). Ma intanto Antonio Pariante e gli altri non nascondono di confidare anche sull’attenzione del nuovo cardinale, Domenico Battaglia, al quale rivolgono un appello.
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