Juventus-Napoli, diciamo la verità. Se lo scudetto andasse al Napoli sarebbe una favola. Non solo per i tifosi del Napoli ma per tutti gli sportivi. I piccoletti che battono i giganti, Davide contro Golia, Ulisse e i suoi compagni di viaggio che riescono, con l’astuzia, a mettere ko Polifemo e a ritrovare la via della libertà.
Lo ha detto anche un giocatore della Premier inglese, ex difensore del Manchester United e della Nazionale inglese, Rio Ferdinand: “Sarebbe bello se il Napoli vincesse lo scudetto, perché la Juve vince ogni anno. Entrambe hanno delle buone rose, il Napoli ha giocatori fantastici. È bella questa sfida a due per lo Scudetto. Rende il campionato italiano più emozionante”.
Le emozioni non sono mancate nel corso della partita Juventus-Napoli, con gli azzurri che hanno dominato in lungo e in largo e i bianconeri, il calcio difensivo, “catenacciaro” di Allegri non sta pagando. Basti pensare che anche la Roma di Eusebio Di Francesco ha raggiunto le semifinali di Champions League giocando un calcio offensivo come fa il Napoli di Sarri. I bianconeri, invece, sono usciti ai quarti. E allo Stadium il non gioco degli uomini di Allegri è stato alla base della vittoria del Napoli. Higuain ha dimostrato, ancora una volta, di non essere decisivo nelle gare che contano. Dybala ha chiarito a tutti che non è Messi. La Juve, come già accaduto all’andata e anche nei recenti match col Napoli, puntava su un pareggio all’italiana. Oppure, forse Allegri era convinto che ci fossero i supplementari? Il suo calcio fatto di solidità difensiva si è, di fatto, sgretolato contro il bel calcio di Insigne e compagni. Va fatto un applauso a Sarri e alla squadra tutta, perché hanno saputo crederci in ogni momento della stagione. Bellissimo il coro negli spogliatoi, al termine del match, dei giocatori azzurri che intonano il coro dei tifosi “Abbiamo un sogno nel cuore, Napoli torna campione”. I piccoletti cantano. I giganti, per una volta, piangono.
Il direttore: Alessandro Migliaccio
Giornalista e scrittore, autore di numerose inchieste nazionali sulla camorra, sugli sprechi di denaro pubblico, sulla corruzione, sulle truffe e sui disservizi in Italia. Ha lavorato dal 2005 al 2020 per “Le Iene” (Mediaset), affermandosi con una serie di servizi che hanno fatto scalpore tra cui quelli sulla compravendita di loculi nei cimiteri, sulla cosiddetta “terra dei fuochi” e sulla pedofilia nella Chiesa. Ha lavorato anche per “Piazza pulita” (La7), Il Tempo, Adnkronos, E-Polis, Napolipiù, Roma, Il Giornale di Napoli e Il Giornale di Sicilia. Ha scritto tre libri di inchiesta (“Paradossopoli – Napoli e l’arte di evadere le regole”, ed. Vertigo 2010, “Che s’addà fa’ pe’ murì – Affari e speculazioni sui morti a Napoli”, ed. Vertigo 2011 e “La crisi fa 90”, ed. Vertigo 2012) e un libro di poesie (“Le vie della vita”, ed. Ferraro 1999). Ha ricevuto una targa dall’Unione Cronisti Italiani come riconoscimento per il suo impegno costante e coraggioso come giornalista di inchiesta. Ha ricevuto anche il Premio L’Arcobaleno napoletano dedicato alle eccellenze della città partenopea. È stato vittima di un’aggressione fisica da parte del comandante della Polizia Municipale di Napoli nel 2008 in seguito ad un suo articolo di inchiesta ed è riuscito a registrare con una microcamera nascosta l’accaduto e a denunciarlo alle autorità devolvendo poi in beneficenza all’ospedale pediatrico Santobono di Napoli la somma ricevuta come risarcimento del danno subito.
Dal 2019 è il direttore di Quotidianonapoli.it