Home Calcio Napoli Juve-Napoli, festa in città per un successo tanto atteso

Juve-Napoli, festa in città per un successo tanto atteso

E adesso scatta l’operazione sorpasso

JuveNapoli.
Il gioco del Napoli ha avuto la meglio sulla difesa di Allegri

Dunque, riprendersi non è semplice in questo immenso catino di emozioni. Emozioni vissute in città a Napoli dopo il triplice fischio finale con fuochi d’artificio e caroselli festosi tinti d’azzurro per una vittoria a Torino tanto attesa da anni. La grande bellezza di zio Maurizio riapre la scatola del campionato. C’è rimasto male, di sale, il conte Max, l’aggiustatore.

La sintesi dei giganti

Chiellini che deve dare forfait dopo una manciata di minuti. Koulibaly che svetta a una manciata di minuti dalla fine e trafigge Buffon che già per tre volte aveva salvato la Madama invecchiata di brutto. Kalidou, l’angelo nero di don Marino Barreto. Ricordate? Per Sarri il rivoluzionario l’Allianz meglio dell’assalto al Moncada di Fidel. Pensieri furenti per chi ha dichiarato di puntare all’assalto del Palazzo. La partita che pensi e che sogni e che t’aspetti. Ma che poi devi giocartela. Con divertimento. E ti va di lusso. Perché osi, comandi e costringi Buffon a tre parate doc. E Reina che è una stella che sta a guardare, come quelle di Cronin. Una storia infinita che non è ancora finita. Lo sfizio, comunque, di aver violato un campo (dopo 9 anni) doove in pochi hanno seminato qualcosa.

Le troppe critiche a Sarri

Penso a quante volte s’è criticato Sarri per la predilezione infinita verso i titolarissimi. Ha avuto ragione. Ripagato da tutti. In particolare da Hamsik che magari avrei tenuto in campo un altro po’. E il conte Max? Punito per la sua spocchia che l’ha portato a mettere in campo elementi sfiatati. Come Dybala ‘u picciriddu e Higuain detto Gonzalo che avrà toccato sì e no tre palloni in tutto il match. E poi, zio Maurizio che lo frega cambiando il modo di triangolare. Meno imbucate centrali e raddoppi sulle fasce. E che volete, mi hanno fatto un po’ pena i bianconeri che stringevano e poi dovevano allargarsi e intanto hop gli azzurri sparivano e poi ricomparivano altrove.

Una “vecchia signora”

La Juve che aveva dato tre palloni al Real a Madrid non ha fatto un tiro, che sia uno, verso Reina. L’unico pericolo corso, quel palo esterno, colpito da Callejòn che aveva deviato la punizione di Pjanic. E la difesa del Ciuccio che è stata un capolavoro. Sublime, stupenda. Un movimento sincrono semplicemente spettacolare.

E poi, quando ci vuole, anche la bottarella

Della quale sono interpreti duri e magnifici sia Albiol che Koulibaly e pure Hysaj quanto a lotta è un bel vedere. I cambi di Sarri, i soliti. O quasi. I cambi di Allegri, dettati dalla disperazione. Domenica, ci sarà la Viola a Firenze. Forse l’ultimo passaggio di una certa pericolosità sul cammino verso… E si saprà già che cosa avrà fatto la Juve sul campo dell’Inter, avversaria ostica. E nemica numero uno. Non resta che continuare a coniugare grande bellezza e praticità.

Una cosa è certa. La Madama è cotta. Ma sarebbe sbagliato per il Ciuccio festeggiare troppo la presa di Torino. Fino alla fine. C’è un punto solo da recuperare. Il sorpasso potrebbe essere molto vicino. Intanto, Napoli ha qualcosa in cui credere. Ed è già tanto.

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