Il mercato calcistico del Calcio Napoli ha un suo aggettivo-mantra ben preciso: funzionale.
Ma a chi o a che cosa? Dopo l’annata scorsa dove ADL ha fatto il padre-padrone della sua attività e giunto a Napoli come manager, Antonio Conte ha dettato – non sappiamo se verbalmente o con clausole scriptae – i confini e gli ambiti che si sarebbe dovuti tenere nella società di ADL.
Questo decalogo di funzioni e di comportamenti è stato rispettato fin nei piú intimi codicilli. Ora sul mercato di gennaio – così detto di riparazione o di aggiusto – valgono le stesse regole: Caprile ha fatto trapelare che avrebbe voluto giocare di piú? Conte ha avuto
modo di provarlo ed ha capito che il ventottenne portiere non era piú funzionale al percorso. Risultato: fuori Caprile dentro l’amico furlan di Meret, Scuffett.
Il Napoli è corto nelle scelte difensive soprattutto dopo il fastidioso infortunio occorso a Buongiorno? Conte ha chiesto
Danilo che copre due ruoli della linea difensiva, anche in considerazione del dato che Marin ha manifestato ritardi nella crescita sua personale.
Folorunsho in uscita per le stesse ragioni di Caprile? Conte ha chiesto un centrocampista duttile – anche giovane – per tappare la falla in rosa. Potrà capitare anche l’affare grosso per una punta aggiuntiva – od in altro ruolo – con un valzer di sostituzioni, ma la linea della società – che è quella di Conte, ndr – seguirà sempre l’assioma su espresso… Se vuoi che ti alleno la squadra mi dai carta bianca su tutto – mercato, comunicazione – ed io ti porto i risultati.
I giornalisti in conferenza stampa mi chiedono troppo di Lukaku? Non ho bisogno di mediazioni comunicative: rispondo io e pongo
limiti a chi non é funzionale al mio progetto. Conte si è preso il Napoli in concessione: sarà sempre lui a stabilire la durata di questo comodato molto ben pagato ed il discrimine funzionale saranno solo i risultati sul campo. Andiamo a vedere. Buon anno.
di Vincenzo Aiello