Home Calcio Napoli Dammi tre parole: focus sulla settimana azzurra in tre definizioni

Dammi tre parole: focus sulla settimana azzurra in tre definizioni

PERDONO: credo di non aver mai pronunciato tanti insulti verso una persona quanti quelli che ho urlato dal divano di casa nei confronti di Giovanni Di Lorenzo quando ha segnato il primo gol. Non avevo altro modo per mettere la mia personale parola “fine” alla vicenda che lo ha visto coinvolto la scorsa estate. Pur essendo un tifoso molto appassionato, difficilmente la rabbia legata alle vicissitudini del Napoli riesce a rimanere un fatto “serio” per più di un paio di giorni. Questa volta è stato diverso. Dopo la grande delusione dello scorso anno, che si sarebbe potuta digerire nel tempo di un nuovo inizio di stagione, la vicenda Di Lorenzo è stato un fatto intimamente doloroso. Dalla catastrofica stagione 23/24, il capitano sarebbe potuto uscire, insieme a giusto un paio di compagni di squadra, con la reputazione intatta ed al massimo il rimprovero di una annata sotto tono. Ha scelto di rinnegare con scuse puerili per potersi giocare l’ultima parte della carriera con altri stimoli in altri lidi e questo ha portato come conseguenza un profondo disamore da parte di tantissimi sostenitori. Nel caso di chi scrive, questo disamore è stato condito da moltissime maleparole di variegata natura pronunciate quasi quotidianamente. Nulla di quello che è accaduto fino al 46mo della partita col Bologna era riuscito a fermare questo impulso. Il gol è stata la catarsi: ogni singolo improperio contenuto nel mio vocabolario è stato vomitato fuori col tono di voce di Regan MacNail al massimo della possessione (per i poco cinefili si parla della bambina de “L’Esorcista”). Quando si è battuto il petto ed ha strizzato tra le dita il simbolo della squadra, i chitestramuorti hanno raggiunto direttamente l’Eterno ed il diavolo è stato eiettato via dal mio corpo. Il perdono si è compiuto

 

CONDIZIONE: diciamo che lo schema contro il Bologna avrebbe potuto essere uguale e contrario a quello della partita col Verona, allorquando si sarebbe potuto concludere il primo tempo avanti di due gol senza il minimo imbarazzo, nel qual caso col cazzo che quella banda musicale con un centravanti pescato dalla serie B olandese (e che non segnerà più neanche un gol fino alla fine del campionato) si sarebbe portata a casa la partita e l’umiliazione dell’avversario. A Verona, i nostri calciatori sono fisicamente morti nel secondo tempo ed hanno perso anche l’unico fantasista. Una condizione che, condita con l’ormai acquisita incapacità di reazione, ha prodotto quel risultato irripetibile. Se nel primo tempo col Bologna, ben giocato dal Napoli ma giocato con molta foga e disciplina anche dall’avversario, il risultato fosse stato di 0-1 e perfino 0-2 nessuno si sarebbe scandalizzato. In molti in compenso si sarebbero lasciati andare allo psicodramma, come solo i tifosi del Napoli (e ultimamente anche i suoi calciatori) sanno fare. Fatto sta che questa volta non è morto nessuno sul campo nonostante le temperature fossero peggiori di quelle di Verona, a dimostrazione che una settimana, ad Agosto, a seconda del tipo di preparazione atletica, fa una grande differenza. Il campionato non dovrebbe mai iniziare ad Agosto per una serie di motivi, uno di questi è che il caldo condiziona terribilmente tutti, ma un po’ di più quelli che stanno sotto la linea gotica che devono giocare un numero di partite più alto con la lingua di fuori.

 

SALDO: Non sono sicurissimo che la piazza abbia ben afferrato il livello del mercato del Napoli di quest’anno ma tendo a pensare che un paio di conti se li stiano facendo quasi tutti. L’indizio principale mi viene dal progressivo silenziamento da parte di quella rumorosa (benché esigua) branca di tifosi talmente scarsi da offendere quotidianamente la società che ha fatto grande questa squadra. A parte l’allenatore che dovrà dimostrare di valere il pozzo di soldi che gli viene elargito, la campagna acquisti è stata tra le più sontuose della storia del Napoli e per certi versi totalmente innovativa. Raramente, fino ad ora, erano stati acquistati calciatori già affermati e all’apice della loro condizione: Buongiorno, Neres, McTominay sono nomi della madonna e da soli, sarebbero bastati per dare l’Oscar del mercato al Napoli. Spinazzola, se ritrova la condizione, è un calciatore migliore di tutti i calciatori di media fascia acquistati negli ultimi anni e Lukaku difficilmente farà peggio dell’ultimo Osimhen. Ah già, Osimhen. Una piaga senza pari. Pare che siamo prossimi a togliercelo dalle palle. Mille ringraziamenti a lui per la stagione dello scudetto, un milione di vaffanculo per ogni singolo minuto di tutto il resto della sua esperienza napoletana, escludendo giusto qualche partita giocata bene. Il saldo dice che alla fine della fiera vincono i vaffanculo…

 

…però Brescianini ha segnato doppietta all’esordio

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