Home Cronaca di Napoli e provincia Turn over con il Toro, ma con giudizio

Turn over con il Toro, ma con giudizio

Questa volta Gattuso nasconde le carte e non lascia trasparire nulla sulla formazione che giocherà stasera contro il Torino. Non è pretattica, la verità è che ha visto la squadra stanca dopo il grande impegno con il Barcellona ed effettivamente sceglierà soprattutto partendo dal presupposto di impiegare quelli che a suo parere appaiono i meno affaticati.
E meno affaticati saranno certamente Allan, Politano, Hysaj, Elmas e Lobotka, che contro il Barcellona non hanno giocato o sono stati impiegati per pochi minuti.
È probabile, quindi che dia spazio a molti di loro se non a tutti. In più prima o poi Ringhi dovrà decidersi a ridare confidenza con la porta a Meret, altrimenti rischia di bruciarlo per davvero. Quindi almeno in teoria si preannuncerebbe un discreto turn over. Ma c’è una controindicazione: Gattuso non ama ricorrere a grandi sconvolgimenti, se non è Sarri, che impiegava sempre gli stessi dodici- tredici, poco ci manca. Pensare quindi a sei cambi tutti insieme è fuori luogo, anche perché c’è da considerare che mercoledì è in programma il ritorno di Coppa con l’Inter al San Paolo, ed anche in quella circostanza potrà inventarsi qualche rotazione defatigante. È possibile quindi che Hysaj rilevi uno tra Di Lorenzo e Mario Rui, più il primo che non si è fermato mai che il secondo. E che Lobotka prenda il posto di Demme, anche lui sempre schierato da quando è arrivato a Napoli. Infine Politano al posto di Callejon è un’altra mossa prevedibile. E con Allan pronto a rilevare uno fra Fabian e Zielinski. Non andremmo oltre, considerato che comunque Milik sostituirà Mertens al centro dell’attacco, anche se il belga, guarito scalpita perché vorrebbe raggiungere subito il primato assoluto di goleador di tutti i tempi con la maglia azzurra. Ma bisognerà tenerlo integro per il match con l’Inter.
Quanto alla tattica certo non opererà di rimessa come ha fatto per ottanta minuti contro il Barcellona. Con tutto il rispetto per il Toro siamo di fronte ad avversari di diversa caratura. Una partita d’attacco, quindi, ma non d’attacco all’arma bianca. Perché il Torino in contropiede sa far male. E Gattuso lo sa.

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