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Tarro fu candidato al Nobel per la Medicina due volte ai tempi del colera. Prima di sparlare di lui informatevi

In questi giorni in cui alcuni virologi del Nord continuano a sparlare del prof Giulio Tarro, vale la pena ricordare la figuraccia fatta da uno di loro, ovvero Roberto Burioni di recente. Il virologo ha attaccato Giulio Tarro, primario emerito dell’ospedale Cotugno di Napoli e protagonista della lotta al colera del ’73. Burioni aveva scritto su Twitter “Se Tarro è virologo da Nobel, io sono Miss Italia”. “Su una cosa ha ragione: lui deve fare solo le passerelle come Miss Italia, ma senza aprire bocca”, replicò Tarro.

Per chi non lo sapesse, Tarro all’epoca dell’epidemia isolò per primo il vibrione del colera e per questo fu due volte candidato al Nobel per la Medicina. Di recente hanno fatto discutere le sue affermazioni sul Covid-19 secondo cui “il Coronavirus ci abbandonerà tra un mese, come tutti i corona influenzali”. Una frase che venne ripresa dal deputato Gianfranco Rotondi in un tweet: “Io non spalleggio né Tarro né altri. Riporto una tesi che alimenta speranza, punto. Dopodiché ricordo che Tarro da primario del Cotugno piegó il colera del 73, questi fin qui hanno fatto solo interviste”.

A replicare a Burioni fu anche Rotondi, quindi, che di fatto asfaltò Burioni. “Il professor Burioni, tra un’intervista e l’altra, trova anche il tempo di polemizzare con me, che ho solo ritwittato un’intervista al “Mattino” del prof. Giulio Tarro, secondo il quale tra un mese con il caldo il Coronavirus ci saluterà per conto suo. Naturalmente non sono in grado di confutare la tesi del prof. Tarro, ma spero vivamente che sia confermata dai fatti. Non permetto a Burioni di ironizzare sul prof. Tarro, eroe della lotta al colera nel 1973, primario vincitore di concorso all’ospedale Cotugno di Napoli, tuttora ospedale leader in campo infettivologico”.

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