Oggi si sente spesso parlare di categorie a rischio, a causa della pandemia e di tutte le conseguenze che i lockdown e le misure anti-Covid hanno avuto sui mercati di tutto il mondo. E di riflesso sui lavoratori, non solo sugli impiegati ma anche sugli autonomi, come nel caso dei professionisti dotati di partita iva. In tanti si sono ritrovati a registrare durante i mesi del 2020 un calo del fatturato, solo parzialmente riempito dai vari bonus erogati dallo stato. Proprio per questo motivo, il decreto sostegni ha previsto un ulteriore giro di agevolazioni per le Partite Iva: essendo un argomento molto sensibile, è bene scoprirlo insieme.
Le spese che una Partita Iva deve affrontare
Chiaramente le spese di una Partita Iva sono difficili da descrivere, in quanto dipendono dal regime al quale ha aderito il professionista. Per fare un esempio, il regime forfettario non prevede chissà quali costi, se si escludono le tasse, la previdenza sociale e le spese per la parcella del commercialista. Le spese annue si aggirano intorno ai 700 euro circa, dunque non è un prezzo difficile da ammortizzare, ma naturalmente non tiene in considerazione tutte le altre spese.
Tra le altre spese che una Partita Iva deve affrontare c’è sicuramente quella della connessione al web, che oggi tanti professionisti freelance sfruttano in modo massiccio, per via della pandemia. In tal caso è comunque possibile risparmiare, scegliendo ad esempio una delle offerte internet proposte dai fornitori specializzati per chi ha una partita iva.
Inoltre, è il caso di specificare che per approfondire i costi di una Partita Iva conviene sempre far riferimento ad un bravo commercialista: l’unica figura in grado di fornire risposte certe.
Le agevolazioni previste dal decreto sostegni
A breve il nuovo governo Draghi dovrebbe approvare il decreto sostegni, e solo allora si sapranno notizie certe in merito alle misure e alle agevolazioni previste per andare incontro alle Partite Iva.
Ciò che è certo è che stavolta la macchina che si metterà in moto per l’erogazione dei bonus sarà decisamente meno complessa rispetto al passato, rendendo molto più agile la situazione. Per il momento è possibile soltanto fare delle ipotesi, che sembrano comunque degne di fiducia e molto probabili.
Per fare un esempio pratico, dovrebbe essere esteso il periodo preso in esame per valutare se il lavoratore ha subito un calo del fatturato, rispetto all’anno precedente. In secondo luogo, il nuovo decreto sostegni dovrebbe assicurare una certa percentuale a copertura della perdita, che potrebbe oscillare da un minimo del 15% fino ad un massimo intorno al 30% per le micro partite iva.
In conclusione, il governo Draghi si sta muovendo in favore dei professionisti, ma al momento non è ancora possibile fare una previsione certa sulle misure che verranno adottate.