“De Luca che ‘minaccia di inviare i carabinieri col lanciafiamme’? Battuta da guappo di cartone, fatta per suscitare impressione”. Così lo scrittore napoletano Erri De Luca, in un’intervista sull’edizione odierna del Fatto quotidiano. Nessun giro di parole, ma anzi come sempre un loro attento uso, per dire ciò che pensa del governatore della Campania, Vincenzo De Luca, suo ‘omonimo’: “Siamo in un periodo di frasi a effetto che suscitano il consenso di un’ora” spiega De Luca e lo paragona quindi a Salvini, definendolo ‘un concorrente dello scaduto ministro degli interni del governo precedente’, una sua ‘controfigura meridionale’, in cima ai sondaggi ma “se si suscitano umori, basta poi un cambio di vento a ritrovarsi scaduto”.
Sulla questione ‘attacco alla movida’ e le ultime affermazioni del governatore sul ‘rincretinirsi con alcol e droga‘, De Luca (Erri), dichiara: “L’alcol, dalla gradazione di una birra in su, è una bevanda legale, la droga no: metterle insieme è fare accozzaglia. Il messaggio vuole essere quello repressivo del proibizionismo, ma senza il potere per imporlo. Il termine che lo identifica – sottolinea lo scrittore – è velleità”.
Interpellato quindi sulle ‘ripercussioni dell’emergenza Covid al Sud Italia’, Erri De Luca ritiene che il Meridione d’Italia “territorio aperto” e di “una variegata bellezza che attira visite dal mondo” dovrà riproporsi proprio puntando su queste caratteristiche: “Si passa alla fase apertura – spiega lo scrittore – e molto giova il dato che il Meridione è stata zona a scarsa presa di epidemia, un presidio sanitario. Il Meridione è sano – conclude – questa è la sua specialità supplementare oggi”.