La crisi in Campania sta per esplodere e, in vista del picco di metà aprile, ma sperando che questo scenario sia miracolosamente smentito, ecco un vademecum sul Coronavirus basato anche sulle indicazioni del Ministero della salute.
I sintomi, come si sa, sono simili a quelli del raffreddore (febbre, tosse secca, mal di gola; dolore ai muscoli, stanchezza, congestione nasale o congiuntivale…) ma cambiano da persona a persona ed in ogni caso bisogna fare particolare attenzione al “respiro corto”, difficoltà respiratorie.
SE si ha febbre e sintomi influenzali, chiamare il medico di famiglia, il pediatra o la guardia medica (senza prendere antibiotici). SE si avvertono sintomi di infezione respiratoria e si pensa d’essere contagiati, telefonare subito al medico di famiglia (spiegando sintomi e contatti a rischio) e, se questi è irrintracciabile, chiamare i numeri di emergenza del sito www.salute.gov.it/nuovocoronavirus: il numero verde regionale è 800 90 96 99 quello del Ministero è 1500 (mentre non vanno contattati né il 112 né il 118 se non in caso di estrema necessità).
NON andare al pronto soccorso o in ambulatorio senza prima averlo concordato con il medico, anche perché potresti (contagiarti e) contagiare altre persone…
Per proteggere i familiari osservare l’igiene personale (lavarsi bene le mani, distanza di due metri, non usare bicchieri spazzolini asciugamani altrui), stare in un’altra stanza, mantenere areato e pulito l’ambiente e indossare la mascherina.
DOVE fare i tamponi, oltre che al Cotugno? Questa è una incognita (dovrebbero essere attrezzati altri 8 laboratori). Al numero verde della Regione sconsigliano di recarsi direttamente lì. Gli ospedali sono in tilt per sovraffollamento, mancano attrezzature e personale… “Chi avesse bisogno di un test “, questo il consiglio, “deve chiamare il medico di base, che attua un protocollo che invia alla Asl di appartenenza (servizio prevenzione ed epidemiologia) la quale poi si attiva per mandare qualcuno a domicilio”.
In base alla lista, si rischia di aspettare, e quei due o tre giorni di febbre a casa potrebbero far precipitare irrimediabilmente la situazione (l’infiammazione si trasferisce ai polmoni)… In ogni caso,le cure (ventilatore, terapia intensiva) sono dolorosissime. QUINDI, bisogna cautelarsi: non uscire né ricevere, evitare contatti interpersonali.
Speriamo che almeno arrivino presto i macchinari chiesti dal governatore De Luca al governo, sennò i nuovi centri in allestimento non serviranno a niente. E ricordiamoci che la prima nostra difesa è il sistema immunitario, che va mantenuto forte: dormendo molto, mangiando sano, bevendo, facendo qualche movimento di ginnastica in casa, rispettando il ritmo sonno-veglia; dando un ordine alle giornate; non vedendo troppi notiziari, prestando attenzione ai propri cari, ascoltando musica, ed anche oziando un po’ per evitare di deprimersi. Proteggendo i più deboli. Dando sicurezza, serenità, speranza ai bambini. Teniamoci forti.
Di seguito un elenco di numeri utili da contattare in caso di necessità:
Numero verde regionale: 800.90.96.99 (h24)
Numero del Ministero della Salute: 1500. Per dubbi, incertezze (ad esempio se si è rientrati da zone a rischio), rispondono dirigenti sanitari e mediatori culturali; possibile comunicare anche in lingua cinese
Numero servizio informativo del Comune: 081 7955555 (www.comune.napoli/coronavirus) e telesoccorso per anziani e disabili non autosufficienti 081 5627027 Anziani Vomero 081 5781969 oppure 081 18096341 (ore 10-13 e 14-17)
Assistenza psicologica Asl 1: 081- 2546582 o 2548410 o 2549277
Guardia medica (c’è un numero per ogni area corrispondente alle municipalità)
Per chi vuol donare piastrine per i bambini del Pausilypon 081 5754357 (dalle 9 alle 21 risponde la volontaria Elisa Prato) e per chi volesse donare sangue numeri 081 2205551 o 2205565 dell’ospedale (dal lunedì al venerdì dalle ore 9 alle 13)
Numeri di emergenza: il 112 dei carabinieri e il 118 del servizio sanitario di urgenza ma da contattare esclusivamente se strettamente necessario (poiché, specialmente i carabinieri, si occupano anche di altre emergenze).