La crisi dovuta all’epidemia e l’inesorabile incidenza dell’anagrafe hanno provocato un’altra chiusura illustre nel panorama commerciale napoletano e del Vomero in particolare. Ha abbassato le serrande in questi giorni la pasticceria Benincasa di via Suarez, un punto di riferimento importantissimo per migliaia di clienti dal lontano 1976. Cinquant’anni di passione artigianale e di grande maestria dell’arte pasticcera che don Raffaele ha messo al servizio di quanti entravano nel suo negozio-laboratorio.
La sua specialità era il babà, nel quale si era conquistato la fama di insuperato maestro. Ma la pastiera e le sfogliatelle costituivano anche il pezzo forte della sua offerta. Mitiche pure le pizzette di Benincasa, da sempre oggetto delle attenzioni non solo degli adulti, ma anche dei più piccoli che le pretendevano la mattina prima di entrare a scuola, nel vicino asilo di piazza Immacolata. Negli anni d’oro, che si sono protratti fino a tutti gli anni Dieci di questo secolo, don Raffaele ha collezionato primati continui di frequentatori della sua pasticceria. Tradizionali le file domenicali che si protraevano fino al primo pomeriggio. Bisognava procurarsi il numero ed attendere con pazienza il proprio turno. Benincasa aveva imparato l’arte nella pasticceria degli zii, e poi, diventato adulto, si era messo in proprio, appunto in via Suarez. In tutti questi anni non ha fatto solo la gioia dei suoi clienti. Ma ha allevato, oltre a tutta un serie di aiutanti che gli hanno rubato il mestiere in laboratorio, anche tre figli, Marco, Alessandro e Jenny che hanno aperto, a loro volta, accorsate pasticcerie in altre strade del Vomero.
La tradizione Benincasa continua quindi. E don Raffaele non ha deposto le armi. Nella sua bella casa vomerese preparerà ancora gustosissimi babà per la moglie, i figli e soprattutto per i suoi numerosi nipoti.