Odissea verso la conclusione: l’evento in primavera. Visita “segreta” del cardinale
Finalmente verso una conclusione positiva la tormentata vicenda della cinquecentesca chiesa di Santa Maria di Portosalvo: la chiesetta “dei marinai”, a due passi dal Porto (all’incrocio tra via Marina e via Cristoforo Colombo) riaprirà al culto in primavera e saranno di nuovo fruibili anche i suoi tesori artistici tra cui una tela di Battistello Caracciolo attualmente custodita a Castel Sant’Elmo. Soddisfatto Antonio Pariante, responsabile del Comitato Portosalvo, che da una ventina di anni segue le vicende dell’antica chiesa un tempo ricca di tesori. Decisivo, per la conclusione positiva dell’iter, è stato l’intervento dell’arcivescovo di Napoli, don Mimmo Battaglia, al quale in occasione dell’insediamento Pariante aveva rivolto un invito a interessarsi della vicenda. Prima di Natale don Mimmo si è recato senza clamori in visita nel tempio chiuso dal terremoto del 1980 per verificare la situazione.
Portosalvo riaprirà al più tardi nel mese di aprile. L’ultima volta che le porte erano state riaperte per un sopralluogo formale risale all’ottobre del 2004. Sono trascorsi 18 anni da quella data. E ne sono trascorsi 40 dal sisma del 1980…Una svolta che il Comitato Portosalvo e altre associazioni nonché alcuni rappresentanti della II Municipalità aspettavano da tempo. “Tanti anni di lotta” commenta Antonio Pariante, “sono serviti a concludere un percorso complicatissimo con fasi alterne di restauri maldestri, abbandoni e saccheggi. Nel 2004 salvammo Portosalvo dall’oblio: dentro vi trovammo di tutto, anche un crocifisso decapitato. Poi l’inchiesta sulle concessioni pubblicitarie che avrebbero dovuto pagarne il restauro e sui lavori stessi, che ha visto anche l’interessamento dell’antimafia. Oggi finalmente ci siamo”.
Probabilmente nel giro di qualche settimana verranno smontati i ponteggi. All’interno il restauro dello splendido soffitto a cassettone è stato ultimato, altre opere sono a buon punto. E poi bisognerà ricollocare statue e quadri messi in salvo altrove. Poi l’accompagnamento a nuova vita, proteggendo l’antica chiesa da ladri e vandali e magari inserendola nel circuito delle visite turistiche.