C’è un video choccante che spopola sul web. L’ha girato un anonimo napoletano in motorino (sta commettendo un reato lui stesso) con il quale immortala scene incredibili nell’attraversare tutta via Pignasecca. Affollata come nei giorni che precedono Natale. Via vai di gente a stretto contatto di gomiti, marciapiedi ricolmi di mercanzie, molti senza nemmeno la mascherina.
Scene di ordinaria follia. E l’anonimo cineoperatore, che commenta anche in stretto vernacolo, si è limitato alla Pignasecca, è probabile che le medesime scene si ripetano, a nostra insaputa, in queste ore in altri quartieri, presumibilmente i più popolari.
Era del resto prevedibile. Si può mai pensare che il popolo più allergico al rispetto delle regole del pianeta (solo l’ingenuo de Magistris aveva ipotizzato la differenziata al 70 per cento) potesse, sol perché atterrito dal contagio dei Coronavirus, mettere da parte la mancanza di senso civico e il suo innato senso di anarchia? Certo che no. Il problema è che di fronte ad uno scenario scontato a priori ci si doveva attrezzare per poter rendere effettive le misure repressive adottate obtorto collo dal governo. Il buon De Luca che ce la sta mettendo tutta, continua a minacciare di usare il lanciafiamme. Ma è solo un generoso tentativo di dissuasione, affidato ad una comunicazione rapida ed efficace. Nel campo, ammettiamolo, è diventato più bravo dello stesso Crozza che lo imita. Ma evidentemente oltre la minaccia non può andare, non può passare a vie di fatto, e ci mancherebbe.
Chi dovrebbe, invece, scendere in campo con i bazooka virtuali è il sindaco de Magistris che dispone di ben 2500 vigili urbani (abbiamo perso il conto, forse ne sono anche di più dopo le ultime assunzioni). Qualcuno di noi che si è azzardato tra mille paure, con mascherine potenziate, guanti, sciarpe e scafandri vari ad uscire per cinque minuti per andare in farmacia o a fare la spesa o per recarsi un auto a lavorare ha avuto la ventura di imbattersi in un solo vigile per strada? Si offrono laute ricompense a chi potrà darne prova affermativa. Sindaco non pervenuto, città abbandonata al suo destino.
Ed un modestissimo appunto va rivolto anche al giovane Questore e al Comandante provinciale dei Carabinieri: le pattuglie a piazza Vanvitelli e a piazza San Pasquale a Chiaia vanno pure bene, anzi benissimo, ma forse sarebbe più utile concentrare le modeste forze a disposizione, nelle zone più “sensibili”. Entrambi non napoletani e da poco in città dovrebbero aver ormai capito quali sono le enclave da sottoporre a maggiore controllo. Altrimenti se lo facciano spiegare. E non se ne abbiano a male, il ruolo della libera informazione, soprattutto in circostanze come quella che stiamo attraversando, consiste anche nel fare da sprone e nell’offrire critiche esterne rispetto a determinazioni adottate nel recinto di un microcosmo (quello delle forze dell’ordine), al quale dobbiamo eterna gratitudine per quanto sta facendo, ma che può diventare anche autoreferenziale e non sempre con la prospettiva giusta nell’individuazione degli obiettivi. Insomma dottori Giuliano e La Gala, non prendetevela, non è lesa Maestà.
Nel frattempo, convinti dell’impunità questi sciagurati continuano a sfidare la sorte e a mettere a repentaglio, purtroppo, la loro e la nostra sopravvivenza. Comprendiamo bene tutti i risvolti anche psicologici e non solo che si celano dietro una decisione più complessa che passa per la militarizzazione delle strade. È un discorso delicato che presenta multi punti controversi che pur gli esperti di diritto costituzionale stanno pudicamente avanzando in questi giorni. Ed è un discorso, che se fatto in tempi normali, sarebbe sfociato certamente nella tenzone politica, fra accuse di reazionarismi e di rigurgiti fascisti. Ma quelli che stiamo vivendo non sono giorni normali. Anche in Campania, seppur in misura più contenuta, il virus si sta facendo largo con inaudita contagiosità. Siamo ormai alle soglie dei mille infetti e i morti aumentano di giorno in giorno. Non c’è alcuna possibilità di rispondere con il lassismo di fronte a chi attenta alla salute pubblica. De Luca, che ha anche i suoi torti per non essere riuscito in cinque anni ad imbastire un minimo di confronto seppur solo istituzionale con de Magistris, fa quel che può. Oltre a governatore della Campania è diventato nei fatti anche il sindaco facente funzioni di Napoli. Ha chiesto ed ottenuto la presenza dei militari in città. Ma gliene hanno mandati solo quaranta. Per convincere quelli della Pignasecca e tutti i loro emuli a starsene rintanati nelle loro case occorre un battaglione.
PS. A Napoli c’è un detto che fotografa perfettamente la situazione: a Santa Chiara, ropp’arrubbata, facetter ‘e porte ‘e fierro. Traduzione supeflua. Questa mattina alla Pignasecca sembrava fosse in atto un rastrellamento dei nazisti al ghetto ebreo. Controlli ed informazione ai residenti del Rione Pignasecca da parte dalla Polizia schierata in massa. Il Rione – dove più volte sono stati segnalate situazioni di mancato rispetto della normativa anti-Covid 19 – è stato raggiunto dagli agenti dell’Ufficio Prevenzione Generale e dei Commissariati di zona. I poliziotti hanno informato i residenti sulla necessità di scaglionare gli orari di uscita per fare la spesa ed hanno verificato che negli esercizi commerciali, venisse rispettata la distanza di sicurezza fra i clienti per evitare pericolosi assembramenti. L’invito rivolto ai cittadini è quello di ridurre le uscite ai casi di necessità e di osservare con rigore le raccomandazioni per evitare il contagio. Quanta dolcezza!