Sembrava uno dei tanti bidoni rifilati al Napoli anche in era De Laurentiis. Il Napoli lo aveva inseguito per due lunghi anni, ma Urbano Cairo che è un osso duro, aveva fissato il prezzo e per nessuna ragione al mondo avrebbe mollato un centesimo rispetto ai 25 milioni pretesi per cedere Nicola Maksimovic, lo stopper titolare della Nazionale serba per il quale Benitez stravedeva.
Alla fine il Napoli che ancora non poteva contare sul migliore Koulibaly, aveva ceduto. Maksimovic sarebbe stato la spalla ideale per affiancare il punto fisso della difesa, Raul Albiol. De Laurentiis mise mano alla tasca, sganciò i 25 milioni e Maksimovic divenne un nuovo giocatore del Napoli.
Ma nel calcio non sempre va tutto per il verso giusto. Benitez che lo aveva suggerito nel frattempo se ne era andato a cercare gloria in Spagna, addirittura al Real Madrid e De Laurentiis aveva scelto in sua vece il Carneade Sarri. Una scommessa. E con Sarri Maksimovic non ebbe vita facile, complice anche una serie di infortuni che lo tennero lontano dalla prima squadra, mentre nel frattempo esplodeva con tutta la sua forza fisica quel fenomeno che si dimostrò Koulibaly.
Maksimovic scivolò malinconicamente in panchina, in molti appunto cominciarono a credere che i 25 milioni spesi per accaparrarselo fossero stati in pratica buttati al vento. Fu tale lo sconforto che lo stesso giocatore a gennaio del 2018, ormai ai margini del progetto Napoli chiese espressamente di essere ceduto in prestito, per riprendere almeno confidenza con il campo di gioco. E così fu ceduto praticamente gratis per sei mesi allo Spartak di Mosca, con l’impegno preso con la società russa che quel prestito si sarebbe potuto trasformare anche in una cessione a giugno. Maksimovic in Russia si rigenerò. Bastarono quei sei mesi per ridargli fiducia. E fece bene a chiedere di tornare, perché intanto a Napoli finiva anche l’esperienza di Sarri e al suo posto arrivò Ancelotti, pieno di gloria e sul quale De Laurentiis aveva puntato per ridurre l’impatto con la tifoseria che nel frattempo aveva imparato ad amare Sarri per la “grande bellezza” del gioco espresso dal suo Napoli. E con Ancelotti Maksimovic recuperò gran parte del suo entusiasmo. Non titolare fisso, perché Albiol e Koulibaly erano insostituibili, ma Ancelotti lo inventò come terzo di difesa nei match di Champions e lo usò poi stabilmente quando Albiol restò a lungo fuori per infortunio.
Da quel momento per un motivo o per l’altro Maksimovic praticamente ha sempre giocato. Anche perché andato via Albiol e sostituito con Manolas, proprio quando sembrava chiuso, è riemerso imponendosi come titolare fisso nel momento preciso in cui sono scoppiati i guai di Koulibaly.
Ora Maksimovic è un titolare fisso, nei fatti ha preso il posto di Albiol, nel senso che si integra perfettamente con Manolas. Il greco tutto sprint ed anticipo, lui lucido, tempista, forte colpitore di testa, ha dato sicurezza all’intero reparto. De Laurentiis si sfrega le mani. I 25 milioni dati a Cairo alla fine sono stati ben spesi. Anche l’anno prossimo, quando prevedibilmente Giuntoli cederà Koulibaly al migliore offerente, non ci sarà il problema di trovare un nuovo titolare. Il Napoli ce l’ha già in casa.