Se il Napoli è ancora in piedi e pronto a giocarsi le ultime chance scudetto contro la Juventus, deve ringraziare le energie e la determinazione di quegli eroi silenziosi, abili a caricarsi le responsabilità di un’intera squadra nel momento più difficile. Il Napoli dei “non titolarissimi” compie meraviglie da quel Napoli Chievo in cui Milik e, allo scadere dell’ultimo minuto di recupero, il ventenne Diawara regalano una delle rimonte più rocambolesche della storia del club partenopeo.
Ieri al 55° di Napoli Udinese, l’undici di Sarri ha 9 punti di distacco dai bianconeri e sta per salutare definitivamente sogni e speranze. Poi la rivoluzione degli “operai”azzurri Milik e Tonelli dona un’insperata vittoria ai suoi tifosi. Se avessimo avuto a disposizione Milik dall’inizio, forse avremmo qualche punto in più, questo si sente dire in giro.
Certo, è molto probabile ma come spesso accade nelle favole gli eroi intervengono solo alla fine, nel momento del bisogno e sconfiggono impavidamente il proprio acerrimo nemico, dopo aver affrontate mille asperità. Similitudini azzardate forse, ma da sempre gli uomini si affezionano alle imprese dei propri beniamini, perché smettere di crederci ora?