Archiviata l’Inter ma soprattutto la batosta contro il Lecce, il campionato riprende per il Napoli con un po’ d’angoscia e di incertezza in più con la trasferta di Cagliari. All’andata fu proprio la sconfitta contro la squadra sarda, all’ultimo respiro di gara, ad aprire gli scenari che hanno poi portato ad una mediocrità tutt’ altro che aurea della stagione ed in questo momento la sfida alla Sardegna Arena è la meno agevole sia dal punto di vista tecnico sia da quello ambientale. Non è un mistero che a Cagliari la partita contro il Napoli è particolarmente sentita dai tifosi rossoblù che pare abbiano un conto in sospeso contro i tifosi azzurri per motivi di tifo anti Cagliari in uno spareggio al San Paolo… È una sfida tra due squadre non proprio in salute e perciò ci sarà da tenere conto di fattori non solo tecnici e tattici ma soprattutto emotivi e di rivalsa.
Il Cagliari, infatti, non vince dallo scorso due dicembre quando superò in casa la Sampdoria con il risultato di 4-3 compiendo un autentico miracolo in rimonta. Da allora, solo 4 pareggi e ben 5 sconfitte che hanno ridimensionato il ruolo di “rivelazione” del campionato che la squadra isolana s’era ritagliato con un inizio scoppiettante fatto di bel gioco e di punti.
Due squadre, dunque, di bell’aspetto e di buoni valori sulla carta ma con un’ oggettiva flessione di rendimento negli ultimi due mesi. Eppure nonostante frenate assai brusche, i 32 punti del Cagliari e gli appena 30 del Napoli tengono le due squadre rispettivamente a 2 e 4 punti dal sesto posto, l’ultimo buono per conquistare l’Europa League.
La squadra allenata da Rolando Maran pratica di solito un 4-3-2-1 che è di grande movimento proprio per la propensione atletica dei giocatori rossoblù a mantenere ritmi alti, per non dire frenetici, soprattutto nelle gare casalinghe, grazie ad un tifo sempre calorosissimo con i tifosi assai vicino al terreno di gioco.
Il figliuol prodigo Nainggolan, Faragò. Ionita, Cigarini, Nandez e l’ex azzurro Rog, formano un centrocampo di tutto rispetto in cui le doti di potenza, velocità e di grinta, accoppiate a quelle tecniche dei singoli ne fanno uno dei reparti “pensanti” più completi del campionato. Per fortuna di Gattuso e dei vari Demme, Zielinski e Callejon, domenica pomeriggio alle 18 non saranno della gara né Nainggolan, squalificato, né Rog, ancora con i postumi di un infortunio e, forse, neanche Faragò uscito domenica dal campo dopo appena 14’ per via di un trauma muscolare. Assenze importanti ma che potrebbero indurre Maran a gettare nella mischia, sin dal primo minuto l’ultimo arrivato in terra sarda, il giovane ma già forte Gaston Pereiro. Uruguaiano, trequartista di grandi promesse e dalle grandi qualità tecniche, Pereiro si è ripromesso sin da subito di ripercorrere le tappe in rossoblù di un altro grandissimo fantasista uruguagio ancora nel cuore della tifoseria sarda: Enzo Francescoli. Dovesse giocare sarà bene che Demme e compagni lo guardino a vista perchè il giovanotto ama tenere palla ed essere libero nel campo, soprattutto per cercarsi gli spazi tra le linee d’attacco. Il Napoli, dal canto suo, ha poche scelte se vuole ancora sperare nell’Europa. Bisognerà tirar fuori la sciabola e cercare di sfruttare gli eventuali spazi che il Cagliari potrebbe lasciare nel tentativo di imporre il proprio gioco e ritmo agli azzurri. Meglio sarebbe se lo facesse il Napoli. Ma anche un pressing intelligente a centrocampo per ripartenze veloci possono essere le armi giuste da contrapporre ad una squadra non impenetrabile in difesa. Se il Napoli calerà i suoi assi sul tavolo del match le speranze di “un colpo di reni” potrebbero avverarsi.