Home Calcio Napoli De Laurentiis alle prese con la rivoluzione solitaria

De Laurentiis alle prese con la rivoluzione solitaria

Archiviata la pratica allenatore ora De Laurentiis, orfano dell’ingeneroso Giuntoli, deve affrontare la fase più complessa di questo periodo della stagione: completare l’organico per garantire a Rudi Garcia la possibilità non solo di competere a livello nazionale, ma anche di coltivare realisticamente il sogno Champions, quest’anno interrottosi bruscamente proprio nel momento in cui sembrava che il Napoli potesse puntare quanto meno alla finale.
Per fronteggiare questo delicato frangente il presidente da un lato dovrà destreggiarsi nel campo minato dei tanti e svariati procacciatori e intermediari che avvelenano il mercato calcistico (guadagneranno, ad esempio 15 milioni dal passaggio di Kim al Bayern, un assurdo!), e dall’altro, sempre senza l’aiuto di un manager, che pure ha ancora a stipendio, dovrà mettere a segno qualche colpo in entrata che rispetti i parametri di bilancio e che assicuri, comunque, il livello qualitativo necessario per alimentare le ambizioni.
Un compito non certo facile. Cerchiamo allora di fare velocemente un punto, guardando al mercato in uscita e in entrata.
Sul primo fronte, data per scontata la partenza di Kim, De Laurentiis dovrà impegnarsi, sempre dovendo discutere con i famelici agenti, a trattenere almeno per un anno Osimhen. E per farlo dovrà piegarsi alla loro logica: Osimhen deve guadagnare almeno la stessa cifra che loro sarebbero in grado di procurargli facendolo trasferire sempre al Bayern o a qualche squadrone inglese. Il problema sta nel fatto che, sempre loro, pretenderebbero, oltre alla cospicua mediazione, che De Laurentiis si accontentasse di una cifra “abbordabile”, in modo da poter in futuro, senza troppe complicazioni, favorirne il trasferimento. E lucrare un’altra mediazione. Insomma il mercato è nelle loro mani, fanno a disfano, si ingrassano e intervengono pesantemente sui bilanci delle società, senza che nessun organismo, a livello nazionale, europeo e mondiale si decida, una volta per tutte, a metterli al bando. O quanto meno a contenerne il raggio di azione.
Torniamo al Napoli. Se andassero via Kim e Osimhen dovrebbero essere reperiti due sostituti altrettanto validi, per non impoverire il tasso qualitativo della formazione-tipo. Il che non è assolutamente facile, ammesso anche che De Laurentiis sia intenzionato a sborsare gran parte del tesoro accumulato dalle due cessioni.
Ciò detto bisognerà poi valutare attentamente le posizioni di Lozano e Zielinski, entrambi a scadenza l’anno prossimo. Sono reduci tutti e due da una stagione non certo esaltante, ma anche nel loro caso non sarà eventualmente semplice provvedere alle sostituzioni. Sul mercato non mancano certo le possibilità, ma il problema consiste nel fatto che quando De Laurentiis richiede gli interlocutori alzano il prezzo. Non fosse altro per ripagarlo della stessa moneta, visto che lui, quando deve vendere non lo fa certo ai prezzi da mercatino rionale.
Finora si è parlato solo di possibili ingressi dovuti ad eventuali cessioni. Ma indipendentemente da questo fronte il Napoli, per essere davvero competitivo deve procedere a puntellare i reparti scoperti, che pur c’erano in questo campionato trionfale, nonostante che nell’immaginario collettivo sia passata la versione di una panchina super completa. Niente affatto. Bisognerà, infatti, non solo sostituire i partenti Ndombelè e Demme a centrocampo, ma assicurare un doppione di livello almeno a tre giocatori che quest’anno non avevano sostituti. Anguissa, Lobotka e Kvaratskelia dovranno avere lungo tutto l’arco della stagione la possibilità di tirare il fiato e Garcia non potrà certo pensare di risolvere la questione come ha tentato di fare Spalletti, utilizzando l’imbolsito Elmas come il “petrosino” su ogni minestra. Insomma per tirare le somme: due sostituti top player di Kim ed eventualmente di Osimhen e tre o quattro acquisti di livello per completare la rosa. Indipendentemente dall’eventualità di intervenire anche nel caso di partenze di Lozano e Zielinski.
A tutto questo aggiungiamo la necessità di trovare un secondo portiere di totale affidamento e di decidere se basterà il rientrante Zanoli per dare anche all’inarrestabile Di Lorenzo la possibilità di saltare qualche partita. Insomma una rivoluzione possibile, tra partenze e nuovi arrivi. E il povero presidente dovrà vedersela da solo, dopo aver pagato per un anno intero il suo direttore sportivo che ora se ne va alla Juventus a raccogliere quanto ha seminato con i soldi del Napoli. Se De Laurentiis riuscirà con le sue sole forze a risolvere questi rebus Rudi Garcia non avrà alibi.
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