La sconfitta di ieri sera per 2-0 contro l’Arsenal all’ Emirates Stadium catapulta le ultime speranze del Napoli di salvare una stagione al momento deludente, alla sfida di ritorno di questi quarti di Europa league al San Paolo giovedi 18 aprile.
Napoli irriconoscibile nella prima frazione di gioco
Alla vigilia di Arsenal-Napoli era difficile pensare ad un approccio da parte degli azzurri così scioccante. I limiti maggiori dell’undici di Ancelotti sono apparsi sia sul piano tattico sia su quello psicologico. Ruiz, Zielinski ed Allan offrono una fiera di errori in fase d’impostazione e interdizione da far rabbrividire nella prima frazione di gioco, regalando spesso contropiedi ficcanti e pericolosi agli uomini di Emery. Non pervenuto Mertens e prova a dir poco sottotono dei terzini Hysaj e Mario Rui. Menzione speciale va al vero salvatore della patria il portierone Meret, che scongiura in almeno tre occasioni una debaclè totale.
Un secondo tempo alla riscossa
Nel secondo tempo la strigliata di Ancelotti sembra aver sortito almeno un effetto: quello di far scendere il Napoli finalmente in campo. Gli inglesi scoprono il fianco agli attacchi dei partenopei che sull’asse Insigne-Zielinski hanno l’occasione più ghiotta per segnar un gol che avrebbe donato maggiori speranze per la partita di ritorno.
Purtroppo Zielinski è protagonista di una delle sue peggiori prestazione con la maglia azzurra e spreca in malo modo un tap-in semplice sotto porta. La sfida ha palesato i limiti mentali e tecnici in certi momenti del Napoli, anche se atleticamente gli azzurri hanno dimostrato nel secondo tempo di avere maggior tenuta degli inglesi. La tenuta atletica e la difficoltà nel far risultato in trasferta dell’Arsenal, potrebbero essere le armi vincenti per ribaltare un risultato complicato, salvando una stagione partita con i migliori vaticinii possibili, ma al momento compromessa.
Settimana di passione, in attesa di un miracolo
In questa settimana di “Passione”, il tocco e l’esperienza in campo internazionale di Ancelotti dovranno essere determinanti per risollevare le sorti di una sfida che può e deve cambaire il suo corso. Bisogna far giocare chi può esprimere il massimo in questo momento, quindi lasciar spazio in attacco a Milik dal primo minuto, giocatore più efficace nel gioco aereo e maggiormente in forma in questo periodo. L’appuntamento per cambiare la storia è giovedi 18 aprile al San Paolo. Si accettano miracoli.