L’analisi. Lo 0-0 contro la squadra di Gattuso figlio dell’imprecisione nella finalizzazione delle azioni. In Coppa Italia bisognerà essere più cinici
Quando una partita finisce 0-0 ed i migliori in campo sono i due estremi difensori sicuramente si può parlare di una partita quanto meno entusiasmante, ricca di azioni, di emozioni e, se mi permettete, anche di qualche errore di troppo. A San Siro, sabato sera, tra Milan e Napoli lo spettacolo non è di certo mancato ma, a mio sommesso avviso, più sotto l’aspetto emotivo che non su quello tecnico e tattico. Parecchi errori di misura, molta paura da una parte e dall’altra di perdere, e soprattutto mancanza della giusta cattiveria agonistica, in particolare da parte del Napoli, nel voler vincere a tutti i costi per rimarcare la differenza di 13 punti in classifica a favore degli uomini di Ancelotti. Che infatti non si è vista, per il grande cuore rossonero e l’estrema attenzione con cui Gattuso ha tenuta stretta e compatta la propria squadra contro il “maestro” Ancelotti, osannato a San Siro per i suoi trascorsi vincenti. Soliti cori beceri contro Napoli ed i napoletani ma il Signor Salvini ritiene che non siano né offensivi né pericolosi per l’ordine pubblico ed allora… Che “ne parlamm’ a’ ffa”.
Incartato l’amichevole pareggio di campionato, riflettori ora puntati alla sfida bis di domani sera, valida per i quarti di Coppa Italia, contro un Diavolo che sembra essersi subito ripreso dalla perdita di Higuain. L’arrivo di Piatek, in campo per soli venti minuti ma di grande intensità e volontà, ha dato entusiasmo all’intero gruppo milanista, dirigenza compresa, e l’innesto di un Paquetà che sembra avviato a diventare un leader in campo, può consentire a Gattuso di coltivare qualche speranza in chiave quarto posto.
Il Napoli però, non può e non vuole perdere di vista l’obiettivo Coppa e Ancelotti sicuramente si darà da fare per inventarsi qualche mossa che possa creare difficoltà ai rossoneri. Milano ha detto che il Napoli troppo spesso, anche ad onta delle iniziali scelte offensive di Ancelotti, approccia in maniera molle, con poca velocità e poco movimento, la gara, salvo poi aumentare ritmi e giro palla nella seconda parte di gioco. Anche a San Siro è andata così ma la squadra fa sempre fatica a sfruttare le palle gol che riesce a costruire ed ecco spiegato un pareggio che però domani sera non potrà chiudere la sfida vista la necessità di eleggere la semifinalista del torneo.
Toccherà ad Ancelotti trovare le scelte migliori non solo tatticamente ma anche sotto l’aspetto mentale, visto che Allan ha nelle orecchie ancora le “sirene” parigine, Milik ha consumato molte energie in un ruolo anche tattico, Mertens e Insigne non sono al massimo della condizione ed Hamsik è in standby allettato, sembra, da nuovi contatti cinesi. Scelte non facili per l’allenatore azzurro anche perché la partita “secca” non ammette errori o cali di tensione anche in vista della successiva partita di campionato contro la Sampdoria del record man Quagliarella, per la quale c’è grande attesa e voglia di… vendetta per riscattare il 3-0 dell’andata. Si annuncia, domani, una sfida allo spasimo; possibile, a differenza di sabato, una lotteria di gol. Spettacolo assicurato visto che le due squadre giocheranno a pieno regime pur di superarsi e andare avanti nella competizione. Per gli azzurri occorrerà una partita di carattere e di personalità e Ancelotti è convintissimo che questa squadra può ancora migliorare molto in autostima e concretezza. L’allenatore sta svolgendo un grossissimo lavoro sia tattico che mentale, col gruppo ed anche con ogni singolo giocatore, ricevendo disponibilità totale. La squadra copre al meglio tutte le zone del campo con grande spirito di sacrificio. Serve, domani, un Napoli convinto e irriducibile che espugni San Siro nei novanta di gioco. È il Milan che dovrà avere paura e il Napoli in contropiede sa e può far male. Serve più continuità e più fiducia rispetto a sabato sera. Ritornare a San Siro con la testa sgombra da timori e responsabilità può costituire il vero vantaggio per gli azzurri. La semifinale di Coppa come primo obiettivo, in attesa di capire le mosse di mercato che Ancelotti e De Laurentiis non possono non aver già programmato per un Napoli sempre più competitivo. Nelle parole del tecnico è evidente che gli vanno bene anche giocatori giovani ma già pronti per il grande calcio, sposando in pieno il progetto nel quale De Laurentiis crede da anni. L’unico addebito che si può muovere al presidente è che, forse, i termini di tempo per la sua realizzazione si sono dilatati subendo uno stop dopo il grande mercato fatto all’arrivo di Benitez. DeLa, però, con l’ingaggio di Ancelotti, sembra avere le idee chiare almeno quanto quelle del tecnico che non ha nascosto la sua voglia di vincere a Napoli e col Napoli. Anche per questo motivo la sfida da ok Corral di domani sera diventa una sorta di esame, dopo il ko di Liverpool, per l’intera rosa alla quale Ancelotti chiede quella “mentalità vincente” sin da questa stagione. E la Coppa Italia sarebbe un buon viatico per il prossimo futuro.