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Una partita per uomini “duri”

Napoli-Inter: una semifinale per centrare il primo obiettivo di stagione

Sono tempi duri. non solo per il calcio che, pur passando in secondo piano per l’emergenza sanitaria che chissà quando finirà, è riuscito a ritagliarsi una fetta importante, sia pure poco gloriosa, su social, televisioni e giornali per le insensate scelte dei giorni scorsi cui si è posto rimedio con “pezze a colori” che almeno ridarebbero una parvenza di regolarità al campionato anche se non eliminerebbero la figuraccia fatta. Si giocano, come da calendario, le partite di ritorno delle semifinali di Coppa Italia. E chissenefrega del virus visto che mamma Rai ha difeso strenuamente il suo orticello di spot, pubblicità e altro, impedendo il rinvio delle gare di Tim-Cup. E così, domani sera al San Paolo scenderà in campo contro il Napoli un’Inter offesa e penalizzata in quello che era il principale obiettivo stagionale di Conte, lo scudetto. Un’Inter che, rivedendo in fretta e furia obiettivi e priorità, ora punterà tutto, o quasi, su Coppa Italia e Europa League.


Inter arrabbiata – è un eufemismo – con il presidente Zhang che ha addirittura dato del clown all’Ad della Lega Dal Pino e che perciò chiederà a Conte e alla squadra massimo sforzo per centrare il primo obiettivo stagionale. Perchè è vero che il prossimo 9 marzo l’Inter recupererà (salvo nuove disposizioni in “bianco e nero”, ndr) la gara contro la Juve che era stata spostata al 13 maggio, ma è anche vero che quella sera le speranze scudetto neroazzurre tanto potrebbero riaprirsi quanto invece chiudersi definitivamente. E allora, meglio l’uovo oggi, con una finale che per di più si giocherà a Milano per l’indisponibilità dell’Olimpico causa lavori per gli Europei, che una gallina domani che potrebbe anche sfuggire…
Sarà perciò un’Inter al gran completo quella che cercherà di ribaltare lo 0-1 dell’andata. Un’Inter “riposata” come l’ha definita Conte, alla quale, però, il tecnico saprà dare la giusta rabbia e cattiveria per cercare il bis del 3-1 del 6 gennaio scorso, quando sbancò il San Paolo contro un Napoli ancora in crisi. Inter d’attacco, ma con Handanovic nuovamente tra i pali, ed è una garanzia, e Lukaku e Lautaro Martinez tandem d’attacco magari sostenuto da Eriksen per mettere in difficoltà il centrocampo del Napoli con l’utilizzo di un giocatore, finora poco impiegato, ma l’unico nella rosa neroazzurra in grado di “inventare” giocate importanti e anche capace di conclusioni pericolosissime dalla media e lunga distanza non solo sui calci piazzati. Sarà difesa a 3, come sempre, ma con gli esterni, prevedibilmente Candreva e Young, a spingere a tutto gas. Toccherà all’Inter fare la partita e metterla sui binari ed i ritmi ideali per creare subito difficoltà di ordine tattico e atletico al Napoli facendo valere la maggiore fisicità con Brozovic, Vecino e Barella a centrocampo. Gattuso ha dalla sua il gol di vantaggio strappato meritatamente a San Siro. Un tesoretto prezioso ma sul quale, a nostro avviso, il Napoli farà bene a non speculare con una condotta di gara troppo rinunciataria. A Milano, il tecnico ex Milan, schierò una squadra assai raccolta, trovando il modo di bloccare tutte le possibili fonti di gioco interiste e isolando le due punte. A Napoli, con un’Inter più decisamente votata all’ offesa, potrebbe non essere sufficiente. Ancora una volta la “vecchia guardia”, da Callejon a Mario Rui e Insigne, da Zielinski a Mertens, sarà quella su cui Gattuso punterà decisamente per raggiungere l’obiettivo di stagione, solo in apparenza, più alla portata della squadra. Ci vorranno la stessa grinta, la stessa concentrazione e applicazione mostrate contro il Barcellona in Champions. Una gara già difficilissima, resa ancor più complicata dagli stravolgimenti del calendario che ne fanno una sfida cruciale e decisiva per entrambe le squadre e relativi club. Conte e Gattuso, due mastini a contendersi la finale di Coppa Italia. Chi morderà di più? Per gli azzurri, vietato mollare… l’osso. Pardon, la finale!

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