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Pascale, salvato dal cancro un uomo di 53 anni con un unico intervento al mondo

Gli asportano la vescica e la prostata, gli ricostruiscono il condotto urinario con un segmento dell’intestino e contestualmente gli impiantano una protesi peniena. Il paziente guarisce dal cancro e recupera da subito una vita sessuale altrimenti compromessa. Nella letteratura scientifica internazionale non si registrano altri casi simili

Asportazione robotica di vescica e prostata, ricostruzione del condotto urinario e impianto di protesi peniena. Tutto in un solo intervento. Il paziente, 53 anni, è tornato ieri a casa e sta bene, assicura l’equipe del Dipartimento di Urologia del Pascale, diretta da Sisto Perdonà che ha eseguito l’eccezionale intervento chirurgico. Eccezionale e unico, in letteratura scientifica internazionale non se ne registrano altri simili.
L’intervento è durato cinque ore durante le quali al paziente, affetto da un grave tumore, sono state asportate vescica e prostata, ricostruita, usando un segmento del suo intestino, una derivazione urinaria, e contestualmente gli è stata impiantata una protesi idraulica tri-compenente del pene. Questo intervento consente al paziente, non solo di guarire dal cancro, ma di recuperare una vita sessuale altrimenti compromessa. L’asportazione della prostata, peggio poi anche della vescica, comporta, infatti, la disfunzione erettile, condizione che inevitabilmente finisce per avere un impatto negativo, e per certi versi devastante, sulla qualità della vita di un uomo e, quindi, anche sulla sua guarigione.
“Il presupposto di questi interventi – dice Sisto Perdonà – è proprio quello di ribaltare il concetto di cura primaria del cancro e solo successivamente cercare di recuperare le menomazioni della vita relazionale del paziente.  In questo caso abbiamo deciso di rivoluzionare questo principio e di effettuare un duplice intervento in contemporanea per guarire il paziente affetto da carcinoma della vescica e di continuare a vivere la propria intimità sessuale senza alcuna interruzione o diminuzione. L’impatto psicologico e motivazionale è stato estremamente positivo per il paziente che ha condiviso un percorso di preparazione clinico e psicologico. Ora gli aspetta un percorso andrologico personalizzato per imparare il corretto utilizzo della protesi, ma il paziente ritorna alla vita di tutti i giorni con due certezze: guarito dal cancro e pronto a riprendere la sua quotidianità in pieno benessere psico-emozionale”. Percorso psicologico e andrologico fondamentale: a supportare l’equipe chirurgica di Perdonà (Giuseppe Quarto, Alessandro Izzo, Giovanni Grimaldi, Luigi Castaldo e Raffaele Muscariello) la struttura di Psicologia dell’Istituto, diretta da Daniela Barberio.
“L’eccezionale intervento effettuato dai nostri chirurghi – dice il direttore generale del Pascale, Attilio Bianchi – è la dimostrazione di quanto il nostro Istituto metta al centro il paziente. Centralità del paziente, al Pascale, vuol dire attivarsi sempre più sulla qualità della vita. Supporto psicologico, cardiologico, riabilitativo, orientati non più soltanto a salvare la vita, ma a riempirla sempre più di contenuti di normalità recuperata. E’ un impegno che coinvolge trasversalmente più unità operative ma qui al Pascale, come ormai tutti sanno, 1+1 fa 3”.
 
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