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Suor Orsola parla le “lingue” del lavoro

di Giovanni Basile

Innovazione didattica e placement dei laureati: la soddisfazione degli studenti dell’Ateneo napoletano

La laurea conseguita all’Università Suor Orsola Benincasa di Napoli risulta più efficace del 15% rispetto alla media nazionale. È quanto emerge dai dati presentati l’altro ieri da Almalaurea nel consueto Rapporto annuale sul profilo e sulla condizione occupazionale dei laureati italiani. Un dato che premia la vocazione particolarmente professionalizzante di molti corsi di laurea del Suor Orsola, la più antica libera Università italiana. Tra questi ci sono senz’altro il corso di laurea triennale in Lingue e culture moderne e il corso di laurea magistrale in Lingue moderne per la comunicazione e la cooperazione internazionale. Corsi di laurea di antiche e solide tradizioni accademiche (aperti al Suor Orsola dal lontano 1978) ma che negli ultimi dieci anni hanno sviluppato un percorso di studi specificamente concepito per rispondere a un’esigenza che era divenuta pressante nel tessuto della piccola e media impresa vocata all’export: ossia un curriculum dedicato alle Lingue per le professioni. “L’obiettivo – spiega Gianluca Genovese, presidente del Corso di laurea triennale in Lingue – è quello di formare una figura professionale che unisce alla sicura padronanza delle lingue straniere anche importanti competenze in ambito economico-aziendale, giuridico e informatico”. Una scommessa che, anche in base ai numeri testimoniati da Almalaurea, si è rivelata vincente, soprattutto in un Ateneo la cui mission è da sempre trasformare i saperi avanzati in progetti concreti di futuro, accompagnando i giovani nel mondo del lavoro, come dimostra il lavoro personalizzato che svolge su ogni singolo laureato l’Ufficio di Job Placement del Suor Orsola. Un’attenzione alle esigenze del mercato del lavoro in continuo mutamento quella del Suor Orsola che quest’anno adegua la sua offerta formativa nel settore delle lingue anche alle inedite esigenze del mondo del lavoro emerse nel contesto del post-Covid e disegnate anche dagli scenari previsti dal Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza. E così, in sintonia con un Comitato di Indirizzo nel quale sono rappresentati tutti i principali stakeholder pubblici e privati, a partire dal nuovo anno accademico agli studenti del Corso di studi triennale (Lingue e culture moderne) sarà offerta la possibilità di scegliere il curriculum Lingue per le nuove professioni, con obiettivi formativi aggiornati e adeguati.

“Accanto ai corsi di lingue straniere, che rispetto alle altre università campane sono caratterizzati da un maggior numero di ore tenute da lettori madrelingua, nella nuova offerta didattica – spiega Gianluca Genovese – saranno infatti previsti insegnamenti negli ambiti dell’economia digitale, del diritto delle nuove tecnologie e della privacy, dei metodi e strumenti per la traduzione professionale, dell’informatica umanistica. Il curriculum professionale è stato potenziato anche nel Corso di studi magistrale (Lingue moderne per la comunicazione e la cooperazione internazionale) con l’inserimento di un laboratorio interamente dedicato alla storia e al lessico del digitale. E la rivoluzione digitale, in tutti i suoi aspetti (Internet/Web, social media, Big Data e Intelligenza Artificiale) è inoltre affrontata nelle discipline storico-politologiche, che, nei corsi di laurea in lingue del Suor Orsola, affiancano e completano quelle economiche e giuridiche. “Questo originale piano formativo – evidenzia Stefano De Luca, presidente del corso di laurea magistrale in Lingue – contribuisce agli eccellenti risultati del corso magistrale, che negli ultimi cinque anni ha raddoppiato il numero degli iscritti e che nei dati ufficiali del Cineca (il Consorzio delle Università italiane, sotto la vigilianza del Ministero dell’Università) risulta avere risultati superiori non solo alle medie regionali, ma anche a quelle nazionali, nella carriera degli studenti (il tempo in cui si ottiene la laurea) e nella soddisfazione di studenti e laureati”.

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