Città mobilitata per aiutare i profughi. Via alla raccolta di beni per tutto il Sud Italia. Aperto un centro sanitario
Decine di scatoloni con medicine, cibo e vestiti per i bambini ucraini. La disponibilità all’accoglienza dei profughi e anche a trovare un lavoro a chi fugge dalla guerra e arriva nel capoluogo campano.
Questo ed altro è l’abbraccio di Napoli al popolo ucraino che si sta manifestando dall’inizio della guerra con la Russia. Non solo: Napoli sarà anche l’hub nazionale per il Sud Italia di raccolta e stoccaggio dei beni di prima necessità per l’Ucraina. Gli altri due, per il Centro e per il Nord, saranno a Roma e Verona. La decisione di rendere centro di smistamento Napoli ha un valore non solo simbolico, ma anche funzionale. La città partenopea, infatti, ospita una delle più grandi comunità ucraine in Italia. Tantissimi sono i profughi arrivati dall’inizio della guerra, che hanno deciso di raggiungere amici e parenti sotto l’ombra del Vesuvio. Il Comune e la regione stanno mettendo a punto una macchina per l’accoglienza che si sta perfezionando di giorno in giorno anche grazie all’aiuto dei cittadini e di associazioni di beneficenza. Molte onlus stanno lavorando attivamente per mettere a disposizione strutture e aiuti per coloro che sono scappati da territori in guerra, ma anche per offrire un lavoro alle donne che arrivano a Napoli. Nella giornata di ieri, inoltre, è stato inaugurato così il centro sanitario dell’Asl Napoli 1 per i profughi ucraini alla Mostra d’Oltremare, dove sono risultati positivi già ieri mattina alcuni di loro nel centro in cui medici e infermieri operano sul Covid ma anche sull’organizzazione di assistenza a chi viene dall’Ucraina con altre malattie.
La struttura è stata divisa: da una parte vaccinazioni per cittadini italiani, ormai ridottissimi nel numero, e dall’altra per gli ucraini che si sottopongono al tampone e poi se vogliono alla dose di Pfizer o Moderna. In più gli ucraini prendono la loro tessera Stp (codice straniero temporaneamente presente) per l’assistenza medica nelle Asl sul territorio della Campania.