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Lo scarabocchio: segni che nascondono significati

Lo scarabocchio: segni che nascondono significati.

La scrittura, viene considerata la parte finale di un lungo percorso di perfezionamento delle abilità fino-motorie che porteranno ad un’adeguata manipolazione dello strumento grafico (pennarello, pastello, matita o penna).

Secondo studi recenti, già nella fase prenatale, all’interno del grembo materno, il feto compie una serie di attività motorie, che matureranno poi nel corso del suo sviluppo esterno e lo prepareranno all’apprendimento della scrittura.

A partire dai dodici-diciotto mesi, il bambino comincia a produrre le sue prime tracce sul foglio che vengono definite come “scarabocchio”, queste arrivano solo dopo vari tentativi e diverse prove ed errori.

Il bambino attraverso lo scarabocchio vive la soddisfazione di eseguire con la mano dei movimenti che seguono la sua impulsività, è uno strumento fondamentale a sua disposizione che gli permetterà la presa di coscienza del sé e l’affermarsi della sua individualità. Il bambino metterà così delle solide basi per quelle che saranno le competenze creative che lo accompagneranno per tutta la vita.

Ma quali sono le conseguenze per un bimbo che non scarabocchia? Un mancato sviluppo della propria identità distintiva,  sarà un bambino che imiterà ma non creerà. A tal proposito, i genitori e la scuola materna hanno un  ruolo di grande responsabilità, molte volte succede che  di fronte a queste espressioni artistiche si hanno reazioni negative che inibiscono il bambino. Il bambino ha bisogno di sentirsi gratificato per quello che ha fatto, e di sapere che quello che ha disegnato a noi piace tantissimo. Solo così sarà spronato a realizzarne degli altri.

Alla fine degli anni ’60 la ricercatrice americana Rhoda Kellogg raccolse ed esaminò più di un milione di scarabocchi di bambini in età prescolare provenienti da paesi molto diversi tra loro. Scoprì che tutti i bimbi, indipendentemente dalla provenienza, seguivano il medesimo schema espressivo: iniziando dai “tracciati fondamentali” per poi passare ai “diagrammi” e alle “combinazioni di diagrammi”, per approdare infine agli “aggregati” e alle prime “immagini”. È uno schema comune che evolve secondo i tempi della maturazione muscolare e neurologica di ogni bambino: non è ancora una questione di contenuti ma di segni e di forme che il piccolo scopre divertendosi, per il piacere del movimento e delle tracce impresse su una superficie, e a cui potrà dare nomi e significati successivamente.

Mi piace  considerare lo scarabocchio come la porta per il linguaggio segreto del bambino. La sua interpretazione è la chiave per entrare a contatto con il loro mondo interiore. Lo scarabocchio prima ed il disegno dopo possono fornirci essenziali informazioni sullo sviluppo psicologico ed emotivo del bambino, nonché sulle sue capacità relazionali e sulla sua autostima. Pertanto, è bene prestare molta attenzione agli scarabocchi, se si presentano con annerimenti, segni ben marcati e slanci troppo decisi da provocare la rottura del foglio, essi possono essere espressione d’ira e di aggressività o  dimostrazione di un cattivo utilizzo delle  energie a disposizione..

Con la crescita gli scarabocchi diventano disegni, parole, frasi e storie. Questo linguaggio meraviglioso diventa sempre più elaborato ed è stupefacente pensare che attraverso la sua interpretazione è possibile imparare a comprendere la personalità  del nostro bambino e quello che gli succede intorno .

 

 

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