“Quanto incidono sul bilancio familiare i costi incalcolabili, arbitrari e mutevoli delle varie bollette? Cosa deve fare un cittadino per conoscere i costi degli effettivi consumi e quanti balzelli, spese e tasse si nascondo in una bolletta facendo arricchire sulla pelle di milioni di cittadini le società degli ‘amici e potenti di turno’?”.
A chiederselo è l’avvocato Angelo Pisani, presidente dell’associazione Noi Consumatori, a seguito del servizio de Le Iene sulle anomalie nella rilevazione automatica dei consumi di gas. L’inchiesta, che si è avvalsa della collaborazione di un tecnico del settore, ha mostrato che alcuni dispositivi, in particolare quelli elettronici subentrati di recente in sostituzione dei vecchi apparecchi, segnalerebbero, per un difetto del sistema, dei consumi maggiorati inesistenti, con un aggravio di costi extra sulle bollette di almeno 15 euro ogni mese. Diverse le segnalazioni, corredate di video-prova degli utenti, che hanno supportato quindi quanto sostenuto e posto la necessità di ulteriori controlli. Non solo. Grazie a nuove testimonianze di personale impiegato in aziende fornitrici di gas, parrebbe inoltre che le aziende fornitrici, dopo la segnalazione di anomalie tecniche da parte dei cittadini, potrebbero risolvere facilmente la questione a distanza tramite un reset del dispositivo, impedendo quindi la dimostrabilità dell’errore dinanzi al tecnico interpellato per la verifica. Il cliente si troverebbe quindi nella triplice condizione: di aver già pagato i consumi aggiuntivi e non effettivamente fruiti; di dover pagare l’uscita del tecnico per il controllo che, dopo il reset effettuato ma non comunicato dall’azienda, smentirebbe l’errore del dispositivo rendendo nulla la necessità di intervento o sostituzione dell’apparecchio difettoso; di rischiare nuovamente di dover pagare bollette più care per consumi non fruiti, in assenza di garanzia di risoluzione definitiva del problema tecnico sul contatore.
Stante le diverse segnalazioni e denunce di presunta truffa in merito pervenute all’associazione Noi Consumatori, le anomalie parrebbero molto diffuse anche in Campania.
Avvocato, in qualità di presidente di un movimento di idee e iniziative volto alla tutela del consumatore, che ne pensa della questione?
“Trovo vergognoso che esista un sistema di poteri forti che guadagnano smisuratamente e senza controllo sulla pelle dei cittadini per beni di prima necessità come acqua, luce e, in questo caso particolare, gas. Tempo addietro questa situazione riguardava anche il settore della telefonia, ora almeno lì ci sono contratti chiusi e schede prepagate per cui è possibile conoscere con certezza l’ammontare della spesa. Spesso davanti a questi ‘errori’ anche di piccola entità, a causa della diffusa insensibilità di alcuni a percepire la gravità esistente dietro tali comportamenti, si preferisce pagare subito le bollette errate, si continua a subire anziché provare ad ottenere giustizia. Occorrerebbe invece un giudice vero del cittadino che senza costi aggiuntivi e inutili perdite di tempo controlli davvero lo speculatore di turno”.
Come e a che livello ritiene sarebbe necessario agire per impedire il verificarsi di queste situazioni?
“Ritengo che la politica soprattutto, invece di fare chiacchiere e altre leggi inutili solo perché non sa far funzionare quelle di prima, dovrebbe occuparsi di dare avvio a una vera riforma del sistema forniture, impugnare e reclamare trasparenza ed eliminare dal mercato tutte quelle società che tradiscono la fiducia dei consumatori. Così come anche l’autorità garante deputata dovrebbe intervenire e tutelare gli utenti dalle bollette pazze e criptiche, effetto di questo sistema senza controllo”.
Come si sta muovendo la sua associazione relativamente a questo caso?
“Al momento abbiamo già inviato un esposto all’Antitrust e all’Autorità di regolazione per energia reti e ambiente, per l’accertamento dei fatti e la verifica della natura degli errati conteggi dei consumi di gas da parte dei dispositivi segnalati: casuale anomalia di sistema o malfunzionamento derivante da una pratica commerciale scorretta. Daremo quindi il via a una class action perché, così come in passato abbiamo già fatto per i tutor autostradali, pretendiamo contatori di gas, ma anche di energia omologati, sicuri e trasparenti. Occorre dire realmente basta a truffe e speculazioni ai danni dei consumatori, e impedire che siano ancora vittime innocenti di questi poteri forti e occulti”.