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Tam Tam Digifest, al Pan la serata finale con “Le ragazze della rivoluzione”

Termina la 14esima edizione del Tam Tam Digifest 2019 e lo fa con la proiezione di un documentario dedicato alle donne coraggiose di curde della Siria, dell’Iran, della Turchia e yazide che lottano strenuamente contro l’Isis. La giornata di chiusura dell’evento, che fa parte “Natale a Napoli 2019”, sarà mercoledì 11 dicembre al PAN di Napoli. Si comincerà alle ore 17 con una diretta Facebook in cui gli organizzatori racconteranno un anno di Festival, quest’anno dedicato al tema “Restyling, le macchine del cambiamento”.

Dalle ore 17:30, con ingresso libero, ci sarà la proiezione del documentario di Giancarlo Bocchi “Le Ragazze della rivoluzione”, a cui seguirà un incontro con l’autore. Girato in Iraq e Siria il film racconta la vita, le idee, le attività in armi di donne coraggiose, di curde della Siria, dell’Iran, della Turchia e yazide che lottano strenuamente contro l’Isis, il nuovo fascismo di matrice islamista e l’invasione turca dei territori liberi del Rojava (Siria del nord).

Il documentario viene presentato per la prima volta in Campania come evento realizzato in collaborazione con l’Assessorato alla Cultura e al Turismo di Napoli e delle associazioni GEA e del cineforum Pupille e Papille del teatro Area Nord curato dall’associazione Noi a Piscinola. 

Durante la realizzazione de “La ragazze della rivoluzione” il regista Giancarlo Bocchi, che ha documentato negli ultimi 25 anni conflitti, guerre e violazioni dei diritti civili e ha visto all’opera dai difensori bosniaci di Sarajevo ai mujaheddin del comandante Massoud che combattevano contro i talebani e tanti altri combattenti per la libertà, all’inizio delle riprese ha guardato con simpatia, ma anche con tenerezza, alle combattenti curde, alcune molto minute, che portavano a fatica i loro pesanti kalashnikov.  Proseguendo nel lavoro, giorno dopo giorno, si è reso conto che queste giovani, che combattevano per il loro popolo ma anche per tutti noi, erano delle combattenti vere che mostravano in azione una temerarietà e un coraggio veramente raro, generato da una forte determinazione e da inflessibili scelte ideali. 

Il film fa parte di una serie di documentari di Giancarlo Bocchi dal titolo “Freedom Women” su donne di nazionalità, cultura, lingue diverse, che vivono in quattro continenti, Asia, America, Africa, Europa e si battono per i diritti umani in aree tra le più pericolose al mondo, Afghanistan, Birmania, Colombia, Cecenia, Kurdistan, Sahara Occidentale. Lottano in luoghi distanti tra loro migliaia di chilometri, ma sono unite nella stessa idea universale e coraggiosa, di estirpare le diseguaglianze e cancellare le discriminazioni. 

La serie “Freedom Women” della quale fa parte “Le ragazze della rivoluzione” è una delle più ampie produzioni documentaristiche italiane indipendenti di tutti i tempi. Anche se i sei documentari sono stati presentati solo da alcune settimane nei festival internazionali, “La Figlia del Caucaso”, girato in Cecenia, ha ottenuto due settimane fa il premio quale miglior documentario al Los Angeles International Film Festival Indie Short e la nomination al New York Cinematography Award 2020 e “Sfida per la libertà”, realizzato nella tormentata e insanguinata regione colombiana del Cauca, giorni fa ha ricevuto la nomination al Madrid Film Award 2020. 

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