È l’autore della canzone più celebre del mondo. E a cento anni dalla morte Napoli lo ricorda con una mattinata di canzoni e poesie. È appunto un secolo che è morto Giovanni Capurro, l’autore di ‘O sole mio e si intitola “Capurro 100” il tributo in suo onore stamattina alle 11.30 presso la sala da concerto Napulitanata in piazza del Museo. Ideato dalla Fondazione Bideri e promosso con Napulitanata, l’evento celebra una delle figure più importanti della canzone classica napoletana. Giovanni Capurro se ne andò il 18 gennaio 1920, lasciando un patrimonio di versi che, solo in forma musicale, conta oltre 200 titoli. “Capurro 100” vedrà protagonisti l’ensemble Napulitanata, la cantante Francesca Fariello, il giornalista-poeta Gianni Valentino e lo studioso Ciro Daniele.
Proprio Ciro Daniele darà il via alla matinée con un intervento dedicato alla poetica e alla vita di Giovanni Capurro. Subito dopo sarà la volta del collettivo Napulitanata che interpreterà Lili Kangy, Ammore che gira, Addo cemette ‘o musso Margarita e Quanno mammeta nun ce sta. Quattro canzoni scelte a rappresentare la produzione musicale di Giovanni Capurro.
Dal canto suo, Gianni Valentino reciterà Sfratto ‘e casa e Scunferenza, due testi che testimoniano la grande sensibilità dell’autore di ‘O sole mio. Un poeta che raccontò le disagiate condizioni di vita della Napoli popolare, prima di Ferdinando Russo e Raffaele Viviani. L’omaggio a Giovanni Capurro vivrà un momento di notevole interesse con l’esibizione di Francesca Fariello. Accompagnata dal pianista Antonio Gillo, la cantante proporrà dal vivo Buscia e L’angelo mio! Si tratta di due canzoni di Capurro letteralmente “dimenticate” che la Fondazione Bideri ha voluto rilanciare nell’ambito del suo progetto di archeologia musicale. Nell’occasione, sarà presentato il 45 giri phygital edition di Francesca Fariello che le contiene. Esatta riproduzione di un analogo disco in vinile, l’innovativo supporto consente la fruizione in tempo reale dei due brani. È possibile, infatti, ascoltare Buscia e L’angelo mio! semplicemente inquadrando con la fotocamera di uno smartphone i QR code presenti al suo interno. La presentazione del 45 giri phygital farà da prologo ad un finale corale. Come logico e giusto che sia, Capurro 100 terminerà con l’interpretazione di ‘O sole mio. La eseguiranno tutti gli artisti intervenuti e, come è facile prevedere, tutti gli spettatori presenti.
Giovanni Capurro, giornalista e redattore delle pagine culturali del quotidiano Roma di Napoli, nel 1898 scrisse i versi della canzone affidandone la composizione musicale a Eduardo Di Capua. In quel tempo Di Capua si trovava a Odessa, in Impero russo, con suo padre, violinista in un’orchestra. La musica sembra sia stata ispirata da una splendida alba sul mar Nero e, soprattutto, dalla nobil donna oleggese Anna Maria Vignati-Mazza detta “Nina”, sposa del Senatore Giorgio Arcoleo e vincitrice a Napoli del primo concorso di bellezza della città partenopea; il brano venne poi presentato a Napoli alla Festa di Piedigrotta ad un concorso musicale de “La tavola rotonda: Giornale, letterario, illustrato, musicale della domenica” della Casa Editrice Ferdinando Bideri, ma senza ottenere grande successo ed arrivando secondo (vincendo il premio di Lire 200), ma in seguito si diffuse sempre più – anche fuori dall’Italia – fino a diventare un vero e proprio patrimonio della musica mondiale
‘O sole mio, scritta per una miss
Si commemorano oggi a Napoli i cento anni dalla morte di Capurro, l’autore dei versi della celebre canzone