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Procida e il miracolo di San Michele Arcangelo

Procida, la più piccola isola del Golfo di Napoli, presenta una distanza minima dalla terraferma ed è collegata con un piccolo ponte alla vicina isola di Vivara. Le sue coste danno vita a meravigliose baie e promontori molto ambiti soprattutto nel periodo estivo. Gli abitanti dell’isola sono altamente devoti al loro patrono, San Michele, perché proprio a lui sono attribuiti diversi miracoli. Una tra le storie miracolose più belle è ambientata nel caldo mese di agosto. Si narra che a metà del mese sull’isola approdò il temuto pirata Barbarossa che, in compagnia della sua ciurma, rase al suolo l’isola e rese schiavi molti dei suoi abitanti. Solo i più fortunati trovarono salvezza sul promontorio della Terra Murata. L’isola fu letteralmente saccheggiata dai corsari che, solo dopo aver distrutto case e campi di grano, decisero di abbandonarla. Dopo circa dieci anni, ovvero l’8 maggio del 1535, il pirata Barbarossa decise di fare nuova irruzione sull’isola, ma stavolta fu fermato dall’Arcangelo Michele. Il Santo apparve in cielo con la sua spada di fuoco, ben deciso a proteggere la sua amata isola e i suoi abitanti. Una furiosa tempesta mise in fuga tutti i pirati che, presi da una forte paura e dalla fretta di mettersi in salvo, gettarono in mare ancore e catene. Gli abitanti di Procida sono molti devoti al suo protettore, infatti, San Michele viene festeggiato due volte l’anno: l’8 maggio, ovvero il giorno in cui avvenne il suo miracolo, ed il 29 settembre, il giorno della festa degli Arcangeli Gabriele, Michele e Raffaele.

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