Home Cultura e Arte Mean Streets, il film da (ri)vedere in quarantena

Mean Streets, il film da (ri)vedere in quarantena

Disponibile su Netflix

Da vedere perché

  1. È il primo film in cui hanno lavorato insieme Martin Scorsese e Robert De Niro, prima di pellicole più celebrate come Taxi Driver, New York New York,Toro scatenato,Re per una notte, Quei bravi ragazzi, Cape Fear, Casinòe The Irishman
  2. Da segnalare l’interpretazione di De Niro, perfettamente a suo agio nei panni del delinquentello italo-americano. Ottimo il doppiaggio di Gigi Proietti, ma il consiglio è di gustarselo in lingua originale per afferrare anche alcune espressioni in slang broccolino
  3. L’ambientazione. Scorsese mostra la Little Italy in cui è cresciuto, un ambiente dove convivevano fortissimi afflati religiosi e la contiguità ad ambienti mafiosi.
    Tra i luoghi iconici, la Cattedrale di Saint Patrick, immortalata poi nel Padrino
  4. L’interpretazione di Harvey Keitel, primo vero attore feticcio di Scorsese, qui nel suo primo duetto con De Niro, prima delle celeberrime sequenze di Taxi Driver
  5. La colonna sonora: è iconica la scena in cui De Niro entra nel bar di Tony sulle note di Jumpin Jack Flash dei Rolling Stones. Di Mick Jagger e soci un’altra hit: Tell me e poi nella soundtrack tante canzoni..napoletane! Da Scapricciatiello a Malafemmena, passando per Maruzzella e Munastero e’Santa Chiara. Altra chicca la intro sulle note di Be my baby dei Ronettes
  6. Il cameo dei fratelli Carradine, Robert e il più celebre David, il villain di Kill Nill.
  7. L’apparizione di Catherine Scorsese, madre del regista, nei panni perfettamente congeniali della donna italoamericana.
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