In tempi di quarantena, mascherine, guantini e chi più ne ha più ne metta, sorge spontanea la domanda per gli appassionati del cinema sulla sorte della Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica di Venezia 2020. Un appuntamento fisso atteso con ansia e preparazione da parte di fan e giornalisti del settore, che incontrerà diversi ostacoli sul proprio sentiero, eppure il direttore artistico Alberto Barbera placa gli animi: “Con Thierry Fremaux il discorso è ancora aperto e c’è la concreta volontà di entrambi di fare qualcosa, siamo insomma disponibili a tutte le soluzioni”.
Il tono rassicurante cela in realtà ancora qualche incertezza, non si sa come e chi potrà effettivamente prendere parte all’evento. I più temono una mancanza (legittimata) delle star internazionali, che potrebbero decidere di non prendere il volo per questioni di sicurezza oppure per divieti governativi. Non solo, il quesito si estende a tutti gli specialisti del settore e ai giornalisti che non potranno accalcarsi nel corso di dibattiti e conferenze stampa. In un’intervista rilasciata all’ANSA, Alberto Barbera si espone ipotizzando una collaborazione con il Festival di Cannes, andando oltre le classiche competizioni e puntando alla solidarietà nel mondo del cinema in difficoltà. Resta da aspettare la risposta francese.
Intanto si pensa all’evento relativamente imminente (dal 2 al 12 settembre) e tutto italiano. Il presidente della Biennale non esclude un consistente e innovativo uso del digitale in quest’occasione, profilandosi sicuramente come la prima mostra Internazionale del cinema dopo il Coronavirus. Al momento si propongono idee, valutano rischi, avanzano proposte (necessariamente) sperimentali. Di certo c’è che l’uso delle mascherine e il distanziamento tra le personale sarà obbligatorio. Si dovrà poi ben valutare a chi riservare l’accesso in sala tra spettatori e accreditati, dovendo per forza di cose ridurre il numero. Ed è qui che il digitale potrebbe salvare la situazione.
Le video-conferenze stampa online potrebbero essere la soluzione all’assenza delle star, mentre ipotetiche proiezioni online su piattaforme sicure ne garantirebbero la visione a giornalisti non presenti e a una parte degli spettatori. Ma il cinema è anche glamour, è fascino e magia, è vedere la star avanzare sicura e a grandi falcate verso l’ingresso e il direttore artistico questo lo sa bene: “Il vantaggio di essere presenti al Lido ci sarà comunque, il tappeto rosso, le interviste singole, incontri ristretti e l’atmosfera sono insostituibile e non possono essere rimpiazzati on line.”