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Freud’s Bones, la psicoanalisi in un gioco

La geniale intuizione di Fortuna Imperatore, game designer napoletana laureata in Psicologia

A chi poteva venire in mente l’idea di creare un videogioco che avesse per protagonisti Freud e la psicoanalisi? O a un matto o ad un genio, ma sicuramente con l’inventiva e l’estro tutta napoletana. E l’idea, forse strana in partenza ma vincente, è venuta ed ha preso forma e sostanza con il genio, il lavoro e la fatica, enormi ma anche la passione, tantissima di Fortuna Imperatore, alias Axel Fox, trentenne napoletana laureata con master in Psicologia e Antropologia.
Dal 2020 si è dedicata da autodidatta allo sviluppo di “Freud’s Bones” lavorando praticamente di notte dovendo dedicarsi di giorno al lavoro presso una ditta di pulizia intrapreso per sentirsi indipendente e non pesare sui genitori.
“Un lavoro – dice ora Fortuna/Axel Fox – che non mi piaceva, anzi detestavo e mi ha traumatizzata in un ambiente corrotto e devastante di totale immobilismo con la testa e dove perciò ero incapace di autodeterminarmi”. E lo strappo con il mondo del lavoro è stato altrettanto deciso e violento per darle la forza di provare a diventare ciò che in realtà voleva e vuole essere realmente. Freud è stato il tramite, perché outsider come lei, e il padre della psicoanalisi con le sue ossessioni e le sue ansie è servito per creare Axel Fox, la game designer e producer di un gioco indipendente. “Ha stravolto la mia vita – dice Fortuna/Axel Fox – e fare la game designer e producer di Freud’s Bones mi ha profondamente cambiata facendo diventare il lavoro il mio pane quotidiano, il fuoco interiore e non più una mera necessità”.
Freud’s Bones è un’avventura punta e clicca che mette al centro della narrazione concetti base della psicanalisi, un racconto personale che, nelle mani, ma soprattutto nella testa del giocatore, diventa universale. Nel gioco, il giocatore e Freud si fondono, le ansie del padre della psicoanalisi, il tormento da salvatore che lo attanagliava, il suo senso di isolamento e tutto ciò che gravita intorno a lui coinvolge interamente anche il giocatore.
“Non mi sono sostituita a lui – dice Fortuna/Axel Fox – ma ho semplicemente letto i suoi diari, cercando di assorbire la sua personalità e l’ho sentito come un amico, talvolta detestandolo proprio come si detestano le parti di noi che non riusciamo a tollerare a causa della loro complessità. Freud’s Bones consente di apprendere alcuni principi base della psicoanalisi, utili per non dire necessari, per affrontare i quattro casi principali proposti nell’avventura”.

“I casi – racconta Axel Fox – sono ibridi, c’è verità, storia ma soprattutto invenzione. Due di essi, infatti, sono basati sulle informazioni biografiche di due sostenitori del progetto Kickstarter che hanno scelto di essere e diventare pazienti. Ho costruito così delle vere e proprie narrazioni ponendomi nei panni di Freud, affrontando i loro sintomi e lasciando al giocatore la scelta dell’approccio adatto per risolverli”.
Ed in effetti il game play si fonda su due direttive: durante il dialogo terapeutico si possono leggere le cartelle cliniche e il taccuino contenente un compendio della teoria psicoanalitica freudiana. Scegliendo il tipo di approccio, l’ordine degli argomenti ed il tipo di approccio si può riuscire o meno a fare breccia nel paziente con l’obiettivo di fargli confessare il trauma alla base del sintomo. “Questo – conclude Fortuna/Axel Fox – fino alla diagnosi finale. Ogni caso clinico può terminare in modo positivo o negativo e il transfert che il paziente ha nei confronti di Freud, quindi del videogioco ha un suo peso specifico”. Freud’s Bones, in circolazione e vendita già dal 22 maggio, è un omaggio al padre della psicoanalisi, un gioco per conoscere se stessi dove il finale, anzi i finali dipendono dal giocatore. Fortuna Imperatore ha trovato il suo “destino” come game designer, la sua felice ossessione di vita e, omen nomen, come dicevano i latini, siamo certi che la sua vivida intelligenza e preparazione saprà creare altri videogiochi altrettanto avvincenti e fortunati

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