Home Cronaca di Napoli e provincia Visitatori record, bilancio straordinario per la mostra di Claude Monet

Visitatori record, bilancio straordinario per la mostra di Claude Monet

Per un anno, la chiesa di San Potito, uno scrigno prezioso nel centro storico di Napoli, affidato all’associazione “Ad alta voce”, il cui Presidente è il maestro Carlo Morelli, ha dato lustro e valore aggiunto ad un evento imperdibile: “Claude Monet: The Immersive Experience”, la mostra dedicata al fondatore dellʼimpressionismo

Cifre da capogiro e affluenza record per una kermesse multisensoriale, che ripercorre le tappe più importanti della vita e della carriera di Claude Monet. Numeri che dimostrano, a un anno esatto dall’inaugurazione della mostra, come lʼArte possa sposare le nuove tecnologie e richiamare l’attenzione di un pubblico partecipe e entusiasta.

Un percorso del cuore, reso possibile da un lavoro di squadra, complice una macchina organizzativa perfetta, la professionalità di Exihibition Hub, società di Bruxelles specializzata nella progettazione e produzione di mostre immersive, l’aiuto di Dirty Monitor, specialista in mappatura e riproduzione audiovisive, l’ausilio del creatore dell’evento Mario Iacampo.

Molto interessanti le visite guidate a cura dell’Associazione “L’Arte nel Tempo”, partner della mostra, che hanno completato un itinerario affascinante e ricco di spunti di riflessioni.

“Claude Monet: The Immersive Experience” si fonde con il luogo in cui si trova, la monumentale Chiesa di San Potito, rendendo particolarmente intensa l’esperienza visiva. Parte dei proventi della mostra sarà devoluta per il completamento del restauro della chiesa seicentesca.

Un segnale di rinascita, dunque, nel segno di “quell’impressione” che è sguardo malinconico sulla caducità della vita, marchio effimero che, pur tuttavia, rende degna di essere vissuta e straordinaria l’esperienza dell’uomo qui, sulla terra.

Con la sua pittura, Monet spalancò le porte di una nuova era artistica. Nessuno prima di lui era riuscito a cogliere con tanta semplicità e intensità lo splendore fugace della luce, metafora perfetta della nostra condizione umana.
“A volte la luce sa essere terribile”, diceva il grande artista, sottolineando così, metaforicamente, le umane fragilità, le cadute e le rinascite che caratterizzano il nostro viaggio terrestre.
Un monito prezioso per i tempi che stiamo vivendo. Valore aggiunto di questa immersione nell’incanto delle opere di Monet, la bella colonna sonora di Michelino Bisceglia, che ha traghettato i visitatori in un mondo onirico, senza tempo, alla riscoperta delle regioni più segrete del nostro cuore, quelle in cui vivono ancora le persone che abbiamo amato e sopravvivono i momenti più emblematici della nostra esistenza.

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