Sembrava un piccolo focolaio facilmente circoscrivibile e invece sta procurando non pochi problemi ed anche qualche timore. Resta alta, infatti, la tensione ai palazzi ex Cirio di Mondragone, dove è in vigore la zona rossa decretata dalla Regione per l’emersione di un focolaio da Covid-19 che riguarda soprattutto cittadini bulgari, residenti in gran parte nel degradato complesso formato da cinque palazzi
I casi positivi sono ormai saliti a 49, tutti bulgari, tranne un cittadino italiano. Ieri mattina alcuni inquilini italiani si sono lamentati accusando la comunità bulgara di responsabilità in ordine alla diffusione del contagio. Oggi la tensione è meno visibile, ma si percepisce parlando tanto con gli italiani che con i bulgari.
Gli italiani protestano perché per colpa dei bulgari sono costretti a vivere asserragliati nelle loro case almeno fino al 30 giugno. E come avviene in questi casi non possono andare al lavoro. Oltre tutto addebitano ai bulgari anche il fatto che la prima sera in cui è scattata la zona rossa almeno quattro di loro (ma potrebbero essere di più) hanno eluso la sorveglianza dei pochi militari presenti e si sono dileguati facendo perdere le loro tracce. Erano quattro positivi accertati ed ora le forze dell’ordine che hanno esaminato le telecamere presenti in zona stanno tentando di rintracciarli.
Questo focolaio in espansione sta procurando ansia non solo nel circondario. La Campania tutta dopo che per oltre quindici giorni era diventata una regione free sta ora rivivendo, seppur relativamente ad una zona molto ristretta, i giorni della paura. E tutti confidano che la restrizione della zona rossa possano limitare i danni.