Aiutare la comunità srilankese, che conta circa 16mila presenze tra Napoli e provincia, a muoversi tra i meandri della burocrazia. Pratiche per permessi di soggiorno, ricongiungimenti familiari e altri servizi utili a superare anche le barriere linguistiche, per una migliore integrazione nel tessuto cittadino… Adesso c’è un importante punto di riferimento in via Medina 5 dove a fine gennaio il sindacato Cisl e l’Anolf (associazione Oltre le frontiere) hanno inaugurato uno “sportello Sri Lanka”, un punto di riferimento affidabile. “Avendo quattro srilankesi che già lavorano con noi”, ha detto Melicia Comberiati, segretaria Cisl Napoli con delega alle politiche sociali, “avevamo appreso di patronati e Caf non in regola che si fanno pagare prestazioni che invece sono gratuite o che addirittura si impossessano delle gmail … E sappiamo che impossessarsi delle gmail oggi significa impossessarsi della vita delle persone!”.
A volte gli stranieri non conoscono le prestazioni, anche in campo sanitario, alle quali possono accedere… Lo sportello non ha solo funzioni amministrative ma anche legali. In via Medina 5, insomma, adesso c’è un luogo dove fare “rete”.
All’inaugurazione erano presenti tra gli altri Kalyd Saady, responsabile Anolf Napoli; il presidente nazionale Anolf, Mohamed Saady; il console onorario di Sri Lanka a Napoli, Carmine Capasso; l’assessore alle politiche sociali del Comune di Napoli con delega all’immigrazione, Luca Trapanese.
Sri Lanka (un tempo conosciuta come Ceylon) è una lontanissima isola dell’Oceano indiano, a sud dell’India. Abitata sin dal VI secolo avanti Cristo (con testimonianze archeologiche risalenti a 125mila anni fa). Dal 1815 possedimento inglese e poi gradualmente più libera dal 1948, quando entrò a far parte del Commonwealth, ha raggiunto la piena indipendenza soltanto nel 1972 (e fu in questa circostanza che il nome di Ceylon fu abbandonato per adottare quello di Sri Lanka) . La capitale amministrativa è Kotte; quella commerciale, Colombo.
Gente di antica civiltà che talvolta soffre in silenzio. Si pensi agli attentati terroristici di Pasqua 2019 contro chiese cattoliche e alberghi – rivendicati da gruppi estremisti islamici – che costarono la vita a circa 300 persone tra cui bambini causando oltre 500 feriti (tra cui familiari dei srilankesi che lavorano in Italia). Un Paese (già disastrato dal maremoto del 2004) colpito più recentemente dal gravissimo disastro ambientale determinato dall’incendio di una grande nave cargo, colata a picco il 2 giugno 2021 col suo carico (senza considerare il carburante) di 25 tonnellate di acido nitrico nonché di una enorme quantità di prodotti chimici tra cui tonnellate di microplastiche, cioè miliardi di piccolissime palline di plastica (nurdles), esca letale per gli animali marini, dei quali è stata e continua ad essere una strage, con gravi danni all’ecosistema ed all’economia del Paese.
lu. ru.