Esistono zone della città di Napoli, i cosiddetti quartieri a rischio, come Vasto e Porta Nolana dove, più che in altre aree, è difficile far rispettare i decreti ministeriali e regionali per contrastare l’emergenza sanitaria da Coronavirus.
Il Vasto in questi giorni è un’autentica bomba. E’ un quartiere con una percentuale elevatissima di cittadini stranieri, di cui molti clandestini, dove la quarantena ha esasperato le condizioni sociali ed economiche critiche di questa parte di popolazione e così sono aumentati gli episodi di violenza anche nei confronti delle forze dell’ordine.
Gli extracomunitari non rispettano alcuna regola: non indossano mascherine, non rispettano il divieto di assembramenti (continuano a vivere all’aperto uno accanto all’altra) e soprattutto spesso sono protagonisti di risse tra di loro, come è avvenuto nelle ultime ore.
Gli abitanti delle strade del Vasto e di piazza Principe Umberto, che è il luogo di raccolta maggiore, sono esasperati e impauriti. Nei giorni scorsi è intervenuto il consigliere regionale Francesco Emilio Borrelli: “La polizia municipale sta svolgendo un lavoro difficilissimo – ha detto l’esponente politico – combatte ogni giorno contro l’epidemia, le tensioni sociali e l’inciviltà, per questo ha tutta la mia solidarietà. Le forze dell’ordine vanno tutelate, senza il loro intervento saremmo nel caos più totale. I cittadini stranieri devono anche loro attenersi alle regole, è una questione di sicurezza pubblica, se non vogliono rispettarle allora dovranno essere denunciati e se refrattari a seguire la legge arrivare ad arresti e rimpatri, l’integrazione passa anche attraverso i doveri. C’è bisogno che queste zone, dove i decreti non vengono rispettati, di intensificare i controlli ed i pattugliamenti, altrimenti saranno sempre terra di nessuno”.
È evidente come in casi del genere, che sono peraltro pericolosissimi per l’eventuale diffusione del contagio, non bastino un’auto dei Vigilia o una gazzella dei Carabinieri: questore, comandante dei carabinieri e dei vigili urbani, servendosi anche dell’esercito, dovrebbero avviare una decisa operazione di bonifica, costringendo gli extracomunitari a rispettare le regole minime: mascherine e niente assembramenti.