Domani 29 novembre alle ore 15,30 nella sede della Uil Campania (piazza Immacolatella Nuova 5 – nel porto) si terrà un dibattito su “Orfani di femminicidio: l’indifferenza che uccide due volte” organizzato dal sindacato in occasione della “Giornata internazionale per l’eliminazione della violenza sulle donne” al fine di accendere i riflettori sul dramma dei figli delle vittime dei femminicidi e di cercare soluzioni per superare i limiti della legge numero 4 del 2018 (e le lungaggini burocratiche che di fatto ne bloccano l’attuazione). Studiando, insomma, come intervenire per superare tutti quegli ostacoli che di fatto lasciano i bambini o adolescenti e gli altri familiari delle vittime a fronteggiare le conseguenze della tragedia in uno stato di estremo disagio e solitudine.
Orfani due volte, dei genitori e dello Stato che di fatto non li tutela. Se affidato a persone anziane, malate, economicamente disagiate, il bambino che fine fa? Gli “orfani speciali” sono oltre duemila in Italia ma invisibili, nel senso che non esiste un elenco: non sono stati mai censiti.
L’iniziativa Uil prende spunto anche dal caso di Ornella Pinto, la professoressa napoletana del Liceo Artistico uccisa il 12 marzo 2021 dall’ex compagno che la massacrò a coltellate mentre in casa c’era anche il loro figlioletto di due anni. <L’iniziativa che abbiamo promosso come Uil ”, dichiara Vera Bonuomo, segretaria regionale della Uil Campania, “non è solo dedicata alla nostra amata Ornella ma ha l’intenzione di accendere i riflettori sulla difficile condizione umana ed economica di chi resta, degli orfani e delle famiglie affidatarie che sono costrette tra mille difficoltà a continuare a vivere ogni giorno ricordando quei traumatici momenti, ma soprattutto affrontando la complicata responsabilità di crescere bambini e bambine a cui è stato sottratto il bene più grande”.
Al dibattito di domani interverranno Giovanni Sgambati, segretario generale della Uil Campania; Stefania Pinto, una delle sorelle di Ornella; Dario Annunziata, viceprefetto aggiunto di Napoli; Alessandra Menelao, responsabile nazionale dei centri ascolto mobbing e stalking della Uil; Loredana Raia, vicepresidente del Consiglio regionale della Campania.
E naturalmente ci sarà il padre della vittima, Giuseppe Pinto, che della battaglia contro il femminicidio e a tutela degli orfani ha fatto una missione.