“Chi vede questi film, al di là della questione artistica, ha la sensazione che quella sia Napoli. Napoli invece ha meno reati di Roma e Milano. Non è il paradiso terrestre, per carità. Ma è una città in cui camminando si respira un’aria di vivacità e addirittura sicurezza, perché c’è sempre più gente che è per strada. Quella narrazione certe volte è ingiusta. E contribuisce anche Saviano, che oggi non è più in grado di raccontare Napoli, perché lui a Napoli non ci vive più”. Commenta così, il sindaco di Napoli, Luigi de Magistris, a I Lunatici su Rai Radio 2, il nuovo film tratto dal libro di Roberto Saviano La paranza dei bambini, ora nelle sale cinematografiche italiane. La reazione del Primo Cittadino arriva immediatamente dopo le dichiarazioni dello scrittore ospite ieri del Cinema Metropolitan di Chiaia per la proiezione del film. “Tutti gli scrittori e registi famosi, tutti quelli che hanno fotografato Napoli nelle sue ferite, De Sica per primo e poi Rosi, sono stati criticati ed additati – ha affermato Saviano -. Per me è normale che la città celebri la pizza più grande del mondo e nasconda questi suoi aspetti, ma io continuerò e più darò fastidio, più avrò carica. Più sarò criticato più sarò motivato a fissare quella ferita. Raccontare la ferita non è un denigrare la città ma dare cenno di esser consci. La borghesia napoletana sta diventando chiusa e bieca come quella del Venezuela e dell’Argentina che raccontano di Napoli solo del mare e del cielo e della sua bellezza. Girano la faccia quando vedono ciò che non amano”.
Sull’imminente uscita della quarta stagione della serie tv Gomorra, il sindaco ha poi aggiunto: “Sta uscendo la quarta stagione di Gomorra? Napoli negli ultimi due anni è il set cinematografico più richiesto d’Italia. Per noi va bene tutto ciò che è cultura. Non va bene invece quando si vuole imprimere la narrazione che Napoli oggi sia Gomorra, o la Paranza dei Bambini. Questo è un pezzo che esiste della città, un pezzo che noi piano piano stiamo sconfiggendo, perché la città ha scelto cultura, bellezza, turismo, rinascita e giustizia sociale. Su questo la città ha già scelto e certe volte le narrazioni che fa anche Saviano non ci convincono”.