“Faccio l’ennesimo appello ai napoletani per non gettare all’aria i risultati raggiunti sinora con condotte esemplari. Ci vuole un attimo per ripiombare nella fase 1, ed allora davvero la ripresa sarà impresa ardua: usciamo, camminiamo, corriamo, andiamo a trovare i prossimi congiunti, ma non facciamo errori che potremmo pagare caro ed amaro! Anche perché sinora ce l’abbiamo fatta nonostante coloro i quali hanno smantellato la sanità pubblica nella nostra città”. Il sindaco di Napoli Luigi de Magistris attraverso la sua pagina Facebook rinnova l’appello ai napoletani a non vanificare gli sforzi fatti fino ad ora che hanno permesso di ben gestire e controllare l’epidemia.
Il sindaco racconta di aver visto in questi primi giorni di fase 2 “Tantissimi napoletani che indossano le mascherine e rispettano il distanziamento fisico” ma anche “persone senza mascherine e numerosi assembramenti”. “I controlli, da me richiesti nelle sedi competenti – sottolinea de Magistris – non sono sufficienti Ho chiesto di concentrarli soprattutto sugli assembramenti di persone, invece che sui controlli individuali, ai motorini, alle autovetture, oppure alle attività produttive. Concittadine e concittadini, la ripresa sarà una guerra economica e sociale, senza precedenti. La salute fisica e psichica è in pericolo, posti di lavoro persi ed in bilico, attività economiche distrutte, oppure sull’orlo del fallimento, fame diffusa, assenza di liquidità, la criminalità in agguato, il Governo colpevolmente latitante. Il Comune ormai è senza più un euro. Guardiamoci negli occhi, possiamo farlo anche con le mascherine e a distanza. La situazione può precipitare da un momento all’altro. Senza denari, lo sappiamo, non si cantano messe, e non si può nemmeno amministrare una città e garantire i servizi essenziali, dai rifiuti, ai trasporti fino alla luce pubblica. Siamo stanchi di propaganda e promesse. La nostra città – promette il primo cittadino – farà la sua parte fino in fondo perché ha tutte le caratteristiche per farlo, ma ci vogliono fratellanza ed unità. Saremo noi napoletani a scrivere la storia della riscossa, con coraggio, visione, passione e amore. Penso che ce la faremo, nonostante tutto, ma è la sfida più difficile. Non sappiamo il prezzo che pagheremo, potremmo anche lasciare a terra troppi morti e feriti (per la salute, per il sociale, per il lavoro, per l’economia). Il risultato finale – conclude – non è facile, noi però vogliamo vincere, con il popolo unito.”