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Coronavirus, il virologo Crisanti: “È necessario dire la verità agli italiani sulla ripresa: tre le condizioni fondamentali”

“Bisogna dire tutta la verità agli italiani: la ripresa non arriverà tutta insieme e non sarà veloce” . Così l’epidemiologo e virologo Andrea Crisanti, direttore del Laboratorio di virologia e microbiologia dell’università di Padova, che, intervistato dall’Adnkronos, illustra le tre le condizioni fondamentali in presenza delle quali potrà avvenire la ripresa.

“Sarebbe un errore partire con qualcosa di improvvisato nella fase 2 – spiega Crisanti -. La rimozione delle misure dovrà essere graduale e riflettere le situazioni locali, tener conto delle differenze estreme che abbiamo sia fra le Regioni che addirittura al loro interno, a seconda delle aree che prendiamo in considerazione”.

Il primo punto sarà quindi, secondo l’epidemiologo, “distribuzione su larga scala di dispositivi di sicurezza, dalle mascherine ai guanti e così via”; si dovrà quindi puntare a un rafforzamento “della medicina del territorio e dei servizi sul territorio, a partire dai servizi di diagnosi, senza dimenticare il monitoraggio dei luoghi di lavoro” e occorrerà infine “accettare di rinunciare in parte alla propria privacy per garantire il tracciamento elettronico dei contatti nel caso di soggetti infetti”.

Per Crisanti quindi sarà solo la messa in atto delle tre condizioni che potrà produrre “il ritorno a una pseudo normalità”, seguendo il modello della Corea del Sud e si tratterà comunque di “un percorso lungo” e “costellato di piccoli focolai che andranno spenti drasticamente”.

Crisanti sottolinea quindi l’importanza della corretta gestione del rientro dei guariti da Covid-19: “Senza un monitoraggio serio – dichiara – non potrà avvenire. In alcuni casi la positività continuava ad essere presente anche dopo 14 giorni dalla guarigione. Bisogna partire da un presupposto: non esiste guarigione senza guarigione microbiologica. Quindi la persona dovrà avere 2-3 tamponi tutti negativi”.

E si dice infine a favore dei test rapidi e sierologici: “Ben vengano – conclude Crisanti – se si riveleranno adeguati e affidabili”.

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