Caramelle alla cannabis distribuite al Vomero ai bambini durante la festa di Halloween. A gruppetti i piccoli travestiti da scheletri, gatti neri e da vampiri entravano nei negozi o si rivolgevano agli ambulanti con i loro banchetti chiedendo “dolcetto o scherzetto?”.
I commercianti avevano pronte delle caramelle di vario genere. Una volta rientrati a casa con i dolciumi, i genitori si sono accorti che tra questi c’erano anche delle caramelle (in foto) con su scritto “cannabis” e poi “100% legale” e, in caratteri più piccoli, tra gli ingredienti era precisato: “Canapa sativa”.
È accaduto a chi girava per via Scarlatti e strade limitrofe, ma non si esclude anche in altre zone di Napoli, forse nell’inconsapevolezza degli stessi commercianti che probabilmente si erano riforniti di dolciumi vari in qualche market ma non sapevano della presenza di caramelle alla cannabis. Il fatto stupisce e preoccupa poiché già da febbraio “cannabis light” ed “hashish legal” sono in vendita regolarmente presso numerosi tabaccai, nelle dosi cosiddette legali (contenenti non più dello 0,2 per cento dello THC cioè il principio attivo che determina lo sballo). Non dovrebbero essere vendute ai minori: ma chi controlla? I tabaccai non possono esporle tra le sigarette ma semmai tra le caramelle, trattandosi per definizione di “prodotto aromatico”. Ma quelle stesse dosi delle stesse marche vengono reclamizzate via internet dove si spiega dettagliata mente come utilizzarle invece “a scopo ricreativo” cioè per lo sballo.
Altra cosa ancora ovviamente è la cannabis “a scopo terapeutico”, il cui approvvigionamento in farmacia richiede determinate procedure. Il fatto fu denunciato il primo aprile scorso dal nostro giornale Napoli. Della facilità con cui trasformare la cannabis legale in droga, s’è poi occupato, ad ottobre, anche qualche altro organo di stampa. C’è chi sostiene che così si evita ai giovani di entrare in contatto con la mala per cercare il pusher. E chi sospetta che sia invece un modo per allargare la platea dei consumatori inducendo dipendenza e assuefazione. Secondo molti genitori , crolla un baluardo: “La difficoltà di trovare il pusher sottintendeva un divieto, una regola morale. Se ora invece basta scendere dal tabaccaio sotto casa…”. Cannabis light, canapa legale. Tutto deriva da una legge del 2016 – per il rilancio in Italia della industria della canapa – che lascia “spazi” scoperti, spiragli… Una normativa poco chiara e tanto silenzio sull’argomento. Ad inizio giugno c’è stato anche il Canapa Day di Caivano con interventi di esperti e partecipazione delle numerose cooperative che si sono lanciate nella nuova produzione agricola. Il 21 giugno il Consiglio superiore della Sanità ha detto “no” alla vendita della cannabis light perché “non si può escludere la pericolosità del THC anche in basse dosi in alcuni soggetti”.
Pochi giorni dopo il presidente della Federazione italiana tabaccai ha sconsigliato ai tabaccai dal vendere prodotti a base di cannabis light, in attesa di chiarimenti per la scarsa chiarezza della normativa. Intanto la vendita presso i tabaccai (specie nelle aree della movida) continua. Proliferano i Cannabis shop. Ed ora, anche le caramelle alla cannabis per un Halloween “stupefacente”.