Per il “Sole24ore” Milano è la città dove si vive meglio. Ce lo dicono e ce lo ripetono ogni tanto. Non c’è il mare, non c’è l’aria pulita, non c’è Capri né Amalfi a due passi, non c’è tanto sole e, anzi, in termini di delinquenza ci sono più reati che in tutte le altre città italiane. Eppure ormai l’hanno deciso: a Milano si vive meglio!
Così come decisero che tutte le banche si dovevano salvare tranne il Banco di Napoli. E
mentre gli italiani premiano Milano, gli stranieri preferiscono Napoli: tanti i titoli sui giornali internazionali che elogiano la città partenopea come la migliore da visitare nel Belpaese. “Italy’s coolest city: why Naples is the place to be right now”: per la Lonely Planet Napoli è la città più bella d’Italia ed il posto dove recarsi subito in visita.
Però, all’interno delle mura di cinta dello Stivale, qualcuno potrebbe offendersi. E allora facciamoli contenti: “Sì, a Milano si vive meglio”. Ripetiamo tutti in coro: “A Milano si vive meglio!”.
Fateli contenti, per favore. Noi siamo seri: non abbiamo bisogno di targhe e premiazioni varie, né tantomeno di primati. E non apriamo il capitolo dei primati che sennò facciamo notte ad elencare tutti i primati della nostra terra.
Però l’importante è che non li contraddite: “A Milano si vive meglio!”. Un po’ come, qualche anno fa, bisognava dire che “Napoli deve cambiare”. Fu l’eterno Massimo Troisi a trovare
la risposta giusta: “Ma perché non cambiate Rovigo?!”.
E allora, come fa una mamma con un figlio da consolare, noi adotteremo Milano e ripeteremo, tutti in coro “sì, sì,bell’e mammà, a Milano si vive meglio”.
Il direttore: Alessandro Migliaccio
Giornalista e scrittore, autore di numerose inchieste nazionali sulla camorra, sugli sprechi di denaro pubblico, sulla corruzione, sulle truffe e sui disservizi in Italia. Ha lavorato dal 2005 al 2020 per “Le Iene” (Mediaset), affermandosi con una serie di servizi che hanno fatto scalpore tra cui quelli sulla compravendita di loculi nei cimiteri, sulla cosiddetta “terra dei fuochi” e sulla pedofilia nella Chiesa. Ha lavorato anche per “Piazza pulita” (La7), Il Tempo, Adnkronos, E-Polis, Napolipiù, Roma, Il Giornale di Napoli e Il Giornale di Sicilia. Ha scritto tre libri di inchiesta (“Paradossopoli – Napoli e l’arte di evadere le regole”, ed. Vertigo 2010, “Che s’addà fa’ pe’ murì – Affari e speculazioni sui morti a Napoli”, ed. Vertigo 2011 e “La crisi fa 90”, ed. Vertigo 2012) e un libro di poesie (“Le vie della vita”, ed. Ferraro 1999). Ha ricevuto una targa dall’Unione Cronisti Italiani come riconoscimento per il suo impegno costante e coraggioso come giornalista di inchiesta. Ha ricevuto anche il Premio L’Arcobaleno napoletano dedicato alle eccellenze della città partenopea. È stato vittima di un’aggressione fisica da parte del comandante della Polizia Municipale di Napoli nel 2008 in seguito ad un suo articolo di inchiesta ed è riuscito a registrare con una microcamera nascosta l’accaduto e a denunciarlo alle autorità devolvendo poi in beneficenza all’ospedale pediatrico Santobono di Napoli la somma ricevuta come risarcimento del danno subito.
Dal 2019 è il direttore di Quotidianonapoli.it