Ormai è sulla bocca di tutti quello che è successo domenica sera al Maradona, una protesta che ha raggiunto il suo culmine, finita nella indigniazione di molti, tanti costretti anche a lasciare anzitempo l’impianto per evitare pericoli.
Il motivo scatenante sembra essere il divieto di portare sugli spalti, striscioni, bandiere e tamburi, per questo motivo i gruppi organizzati hanno preso di mira il patron azzurro Aurelio De Laurentiis, forse anche per vecchie crepe mai risanate, ma che questa volta riaffiorano in un momento dove tutto il tifo partenopeo si prepara a gioire per il raggiungimento di un sogno atteso 33 anni.
La ssc Napoli con una nota ufficiale spiega che, bandiere e striscioni non sono stati mai vietati all’interno dell’impianto, ma per introdurli c’è bisogno di un’autorizzazione che si può richiedere tramite la compilazione di un modulo scaricabile sul sito ufficiale.
Anche noi del Quotidiano Napoli, domenica sera mentre si giocava il big match al Maradona ci siamo chiesti: perche ai tifosi ospiti è permesso introdurre tamburi e bandiere, mentre ai tifosi azzurri no? Nella nota del calcio Napoli si precisa anche questo: “Questa procedura è stata seguita dai tifosi del Milan che hanno assistito all’incontro di campionato di domenica sera”.
Beh allora è difficile immaginare che gli Ultras arrivino a tale protesta, senza prima essersi informati bene sul reale regolamento del punto di discordia, sarà stato un errore e quindi dalla prossima partita in casa, si ritornerà a sostenere la squadra o il vero motivo della protesta effettivamente è un altro? Qual’è la verità?

Fotografo e videografo, giornalista pubblicista, ha collaborato alla realizzazione di alcuni servizi di inchiesta per il programma televisivo “Le Iene”, ha condotto la trasmissione televisiva “Zona Napoli” in diretta su “Stereo 5 tv” ed è opinionista per vari programmi televisivi e radiofonici.